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L'analisi - Enea

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Trasporti<br />

I trasporti sono il settore a maggiore crescita dei consumi energetici. L’incremento della<br />

cilindrata media del parco circolante contrasta gli incrementi di efficienza di tipo tecnologico<br />

Figura 5.32 – Consumi finali di energia nei trasporti<br />

(Mtep)<br />

290<br />

Figura 5.33 – Consumi di energia nei trasporti<br />

(2004=100)<br />

Il settore dei trasporti (figura 5.32) è quello che presenta la maggiore crescita dei consumi<br />

energetici in valore assoluto (circa 15 Mtep in più rispetto al 2005). I consumi sono inoltre<br />

piuttosto elastici agli scenari di prezzo/PIL, con una marcata differenziazione fin dal primo<br />

periodo della simulazione. I consumi del settore sono legati alla prevista evoluzione dell’attività<br />

(pass-km e t-km) e dei consumi specifici dei veicoli (si veda quanto detto nella descrizione<br />

delle variabili-guida degli scenari), dato concettualmente analogo al variare dell’intensità<br />

energetica nell’industria e nei servizi.<br />

Negli scenari tendenziali, nonostante prezzi dell’energia mediamente piuttosto elevati, i<br />

consumi energetici dei trasporti aumentano a ritmi leggermente inferiori al passato, spinti dai<br />

fattori strutturali già descritti (figura 5.33).<br />

I trasporti coprono inoltre la quasi totalità degli aumenti nel consumo di petrolio. Tra le forme<br />

di trasporto quella a maggiore crescita è il trasporto merci su strada, con una crescita<br />

dell’1,9% l’anno. L’uso di veicoli a basso consumo, di veicoli ibridi o che usano motori molto<br />

efficienti raggiunge il 6% delle percorrenze complessive (circa il 15% del mercato nel 2020). A<br />

questi va aggiunta una consistente flotta di veicoli che utilizzano combustibili a più basso<br />

impatto ambientale, metano, GPL e biodiesel, in particolare le auto a metano dovrebbero<br />

raggiungere quelle a GPL come consistenza complessiva.<br />

Nel complesso l’incremento delle percorrenze complessive delle automobili e dei veicoli<br />

commerciali sarà in piccola parte bilanciato dall’aumento di efficienza (tabella 5.6). L’efficienza<br />

dei veicoli dovrebbe aumentare sulla base degli accordi tra Commissione Europea e costruttori<br />

di automobili (secondo l’accordo ACEA le emissioni di CO2 dovrebbero essere ridotte del 25%,<br />

da un livello medio di circa 185 g CO2/km nel 1995 a 140 g CO2/km nel 2008). Anche se<br />

l’accordo non sarà rispettato sembra verosimile prevedere un aumento dell’efficienza media dei<br />

veicoli a livello medio europeo. Tuttavia, riprodurre questa situazione a livello nazionale risulta<br />

problematico per la differenza nelle efficienze medie di partenza tra il parco italiano e quello<br />

europeo. Il parco italiano presenta un continuo incremento della cilindrata media (e del peso)<br />

dei veicoli nuovi (consuntivi 1999-2004), per cui considerando anche l’aumento della<br />

congestione sembra realistico limitare gli incrementi di efficienza agli spostamenti extraurbani,<br />

mentre i consumi dovrebbero rimanere costanti in ambito urbano.<br />

Non sono disponibili previsioni sugli altri veicoli, sui veicoli merci in particolare. L’efficienza dei<br />

veicoli nuovi da trasporto merci è pertanto costante nel tempo e solo leggermente più<br />

efficiente di quella attuale per la sostituzione dei veicoli più vecchi ed inefficienti.<br />

Tabella 5.6 – Consumi specifici medi delle automobili (km/l)<br />

2000 2005 2010 2015 2020<br />

Benzina 12,8 13,0 13,2 13,6 13,6<br />

Gasolio 14,9 15,4 16,2 16,8 17,1<br />

Fonte: output modello Markal Italia

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