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L'analisi - Enea

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Occorre sottolineare che questo piano d’azione è il prodotto non solo di un processo di<br />

elaborazione interno alla Commissione, iniziato col Libro Verde sull’Efficienza energetica del<br />

2005, ma anche di un processo di consultazione con le parti sociali (stakeholder) e delle<br />

discussioni in seno allo stesso Parlamento Europeo. Esso inoltre si situa in continuità con<br />

un’attività legislativa comunitaria già sufficientemente lunga e corposa. Il Piano d’Azione sarà<br />

sottoposto a monitoraggio, verifiche, aggiornamenti, sia attraverso i piani nazionali di<br />

efficienza energetica (previsti dalla Direttiva 2006/32/CE, di cui più sotto), sia attraverso le<br />

Strategic EU Energy Reviews periodiche.<br />

Liberalizzazione e regolazione dei mercati elettrico e del gas attraverso le direttive<br />

energetiche e loro stato di attuazione<br />

Per quanto riguarda questi due mercati, non si segnala alcuna novità legislativa per il 2006.<br />

Tuttavia nell’aprile del 2006 è stato pubblicato dalla Commissione il rapporto “Study on<br />

Unbundling of Electricity and Gas Transmission and Distribution System Operators” che faceva<br />

il punto sull’applicazione, negli Stati membri, degli obblighi legali e funzionali di separazione<br />

verticale (unbundling) delle reti di trasporto e distribuzione contenuti nelle Direttive sul<br />

mercato elettrico e del gas. Il rapporto copre 18 Stati.<br />

Per quanto riguarda l’elettricità, al 1/12/2005 tale obbligo di separazione funzionale era stato<br />

pienamente recepito nella normativa nazionale di sette paesi: Belgio, Danimarca, Francia, Gran<br />

Bretagna, Germania, Svezia ed Olanda. Tuttavia due di questi paesi (Francia e Germania)<br />

hanno optato per il rinvio dell’applicazione di tale normativa per gli operatori del sistema di<br />

distribuzione al 2007.<br />

Dieci paesi avevano recepito la Direttiva in maniera parziale: Austria, Repubblica Ceca,<br />

Finlandia, Ungheria, Irlanda, Italia, Polonia, Slovacchia, Slovenia e Spagna. In qualche caso<br />

mancavano ancora norme e regolamenti che permettano l’applicazione pratica della Direttiva.<br />

In altri si trattava dell’adozione di misure d’implementazione che non riflettevano pienamente<br />

le richieste della Direttiva. Nel caso italiano, gli operatori del sistema di trasporto sono soggetti<br />

all’obbligo legale, ma dal punto di vista dell’assetto proprietario questo non era applicato; per<br />

gli operatori del sistema di distribuzione, a partire dal 2004 l’unbundling legale è divenuto<br />

volontario per gli operatori più grandi (sopra i 300.000 clienti). Il Portogallo al 1/12/2005 non<br />

aveva ancora recepito la normativa.<br />

Per quanto riguarda il gas, sette paesi (Belgio, Danimarca, Francia, Gran Bretagna, Germania,<br />

Svezia ed Olanda) avevano già pienamente recepito la Direttiva al 1/12/2005 (anche se<br />

Francia e Germania rinviano l’applicazione al 2007), mentre Austria Repubblica Ceca,<br />

Ungheria, Irlanda, Italia, Polonia, Slovacchia, Slovenia e Spagna lo avevano fatto solo in<br />

maniera parziale. Come per l’elettricità le ragioni riflettono sia ritardi nel recepimento, sia una<br />

normativa che riflette solo parzialmente i requisiti della Direttiva. In Italia ad esempio le<br />

misure d’implementazione previste dalla legge nazionale non rispettano i criteri della Direttiva,<br />

che richiede non solo una separazione amministrativa ma anche una separazione sostanziale.<br />

L’8 dicembre 2006 è stata pubblicata la Valutazione dei Regolatori Europei sullo Sviluppo dei<br />

Mercati Energetici Europei. Il Gruppo dei Regolatori Europei sull’Elettricità ed il Gas (ERGEG),<br />

creato dalla Commissione Europea nel 2003, ritiene che il principale ostacolo alla competitività<br />

nel settore elettrico e del gas sia dovuto alla misura insufficiente con cui si è realizzato<br />

l’unbundling in questi settori ed auspica per i regolatori maggiori poteri di controllo ed una<br />

crescente loro indipendenza rispetto alle interferenze politiche dei poteri centrali.<br />

Il rapporto dell’ERGEG concentra la sua attenzione su quattro aree problematiche principali:<br />

insufficiente separazione dei gestori di rete verticalmente integrati; poteri diseguali ed<br />

insufficienti dei regolatori; insufficiente integrazione regionale dei mercati e permanenza di prezzi<br />

regolati.<br />

Il rapporto fornisce alcuni degli elementi conoscitivi e delle valutazioni che faranno da base al<br />

Rapporto sul Mercato Interno dell’Energia, presentato nel gennaio 2007 come parte del<br />

cosiddetto “pacchetto Energetico”. Quest’ultimo, assieme ai risultati dell’inchiesta di settore<br />

condotta dai servizi della DG Concorrenza, individua i problemi del mercato interno e ne indica le<br />

possibili correzioni.<br />

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