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L'analisi - Enea

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Per tale motivo diventa difficile valutare ex ante il ricorso a questa opzione da parte dei<br />

soggetti interessati (il tetto assegnato all’Italia ai settori ETS è pari a 209 Mt CO2).<br />

Bisogna ancora tenere conto della difficoltà di realizzare iniziative con i meccanismi flessibili<br />

con i paesi dell’Est Europa e i paesi in via di sviluppo, vista la loro non ancora adeguata<br />

capacity building, come denota anche la realizzazione ad oggi di sole 4,5 Mt CO2 eq delle 12<br />

previste dalla delibera CIPE del 2002. Infine, anche se le indicazioni riportate nell’ultima<br />

finanziaria e l’accelerazione del recepimento delle direttive europee vanno nella direzione di un<br />

potenziamento delle misure nazionali, il quadro complessivo della normativa di sostegno delle<br />

misure, il ritardo nella diffusione delle fonti rinnovabili e dello sviluppo del sistema dei<br />

certificati verdi rispetto ai tempi previsti, nonché la mancanza di un’effettiva apertura di un<br />

mercato dell’efficienza energetica e della finanza ad esso associata rischiano di aumentare il<br />

ricorso all’acquisto di diritti di emissione.<br />

L’impegno economico<br />

La valutazione dell’impegno economico per il raggiungimento dell’obiettivo di Kyoto risulta<br />

molto complessa, sia per la quantità e diversità degli attori interessati, sia perchè diversi sono i<br />

soggetti su cui ricadono gli oneri e i benefici.<br />

Nella seconda metà del 2005 il prezzo di 1 tonnellata di CO2 veniva valutato in un intervallo<br />

compreso tra 20-25 €/t CO2; nella prima metà del 2006 il prezzo si aggirava in un intervallo<br />

compreso tra 25–30 €/t CO2, con un allineamento dei due prezzi, spot e future. Tra giugno e<br />

settembre 2006 si è registrata una diminuzione del prezzo in un intervallo compreso tra 15-20<br />

€/t CO2, con un leggero disallineamento dei due prezzi, e con il valore del future maggiore.<br />

Nell’ultimo periodo, il disallineamento è cresciuto. Il valore del prezzo spot è sceso a 5-10 €/t<br />

CO2 , mentre il future si è mantenuto a valori compresi tra 15-20 €/t CO2. Evidentemente sul<br />

prezzo spot ha inciso la sovra-allocazione di alcuni Stati dei tetti di emissioni nello schema<br />

europeo ET del periodo 2005-2007.<br />

Il costo degli interventi di riduzione del carbonio nel settore agroforestale viene valutato<br />

complessivamente nei 5 anni a 528,5 milioni €, per una riduzione di 16,2 Mt CO2 eq. Di questi,<br />

500 milioni di € afferiscono a misure di nuova forestazione con un beneficio complessivo a fine<br />

turno dell’impianto di 30 Mt CO2 eq, mentre il contributo per il periodo 2008-2012 viene<br />

valutato in 2 Mt CO2 eq (nella valutazione si tiene conto dell’investimento complessivo).<br />

Il costo degli interventi nazionali può oscillare a seconda dei settori di intervento e della<br />

incisività di un quadro normativo organico e di respiro strategico. In questa valutazione viene<br />

utilizzato un intervallo compreso tra 20-30 €/t CO2 eq che tiene conto delle indicazioni di<br />

mercato e delle incertezze dovute alla distanza dal periodo 2008-2012 13 .<br />

I costi degli interventi legati ai meccanismi flessibili che, come detto, risentono della difficoltà<br />

di realizzazione di questi interventi e della loro effettiva contabilizzazione, vengono valutati<br />

intorno ai 5-10 €/t CO2. Considerando questi fattori, una valutazione di massima comporta un<br />

impegno economico compreso tra 6,5 e 10 miliardi € nell’intero quinquennio (2008-2012), pari<br />

ad un impegno annuale compreso tra 1,3 e 2 miliardi di €. Si sottolinea che considerando solo i<br />

fondi previsti dalla finanziaria 2007, si ha un impegno per il triennio 2007-2009 di circa 1<br />

miliardo di €, pari a circa 330 milioni di €/annui per il triennio 2007-2009. A questo bisogna<br />

correlare il beneficio che si ottiene da una bolletta energetica più bassa, dovuto ad una minore<br />

spesa per importazioni di energia. Gli interventi nazionali da un lato hanno costi superiori, ma<br />

dall’altro possono rappresentare una opportunità di innovazione e maggiore occupazione.<br />

Gli interventi all’estero da un lato hanno un costo inferiore, ma hanno anche una maggiore<br />

difficoltà di realizzazione e possono essere valutati positivamente solo se rappresentano una<br />

opportunità per il sistema produttivo di esportare tecnologia e capacità realizzative.<br />

Complessivamente si può dire che il problema risiede nella capacità di interpretare gli impegni<br />

per il raggiungimento degli obiettivi di Kyoto non solo in termini di costo per il sistema ma<br />

come una opportunità per il Paese, in termini di sviluppo dell’innovazione del sistema<br />

produttivo nazionale, crescita della competitività e aumento dell’occupazione.<br />

13 Anche se in alcuni documenti vengono riportati costi che si aggirano attorno ai 10 €/tCO2 eq (PNR 2002 et al).<br />

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