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L'analisi - Enea

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Peraltro le trasformazioni intervenute non sempre si sono tradotte in positivi effetti energetici<br />

ed ambientali; frammentazione e globalizzazione della produzione, distribuzione sempre più<br />

estesa e separata dai luoghi di produzione, la introduzione di nuovi e sempre più complessi<br />

prodotti (in media più 6-7% annui), la comparsa infine di “effetti di rimbalzo” (aumento di<br />

consumi, in particolare energetici, generato dall’introduzione di prodotti più ecoefficienti)<br />

generano conseguenze che spesso contrastano, ed in alcuni casi sovrastano, i guadagni<br />

ottenuti in termini di eco-efficienza.<br />

Questi dati, posti a base dei documenti preparatori del 2° Summit mondiale dell’ONU per lo<br />

sviluppo sostenibile di Johannesburg, hanno portato alla conclusione che l’auspicato<br />

disaccoppiamento tra crescita economica e degrado ambientale non può essere fondato<br />

esclusivamente su interventi di tipo “tecnologico”, ma richiede “cambiamenti fondamentali nei<br />

modi cui le società producono e consumano” e quindi “un quadro d’azione più ampio, che<br />

tenga conto della complessità delle pressioni risultanti dai modi di consumo attuale, assieme al<br />

sostegno al miglioramento della ecoefficienza” 50 ; quadro d’azione peraltro da collegare<br />

strettamente alle strategie di riduzione della povertà e di miglioramento della qualità della vita.<br />

Il punto tre delle decisoni del Summit, completamente dedicato alle “Modificazioni dei modi di<br />

consumo e di produzione non sostenibili”, indica una serie articolata ed integrata di misure da<br />

mettere in atto ai vari livelli e la necessità di sviluppare un programma decennale in supporto<br />

alle iniziative regionali e nazionali; tale programma ha preso poi corpo con il titolo di<br />

“Marrakech Process” e, sotto la guida di UNEP in collaborazione con UN DESA, sta articolando i<br />

propri lavori su diverse linee di attività: strumenti per le politiche (prodotti sostenibili e acquisti<br />

pubblici sostenibili), politiche settoriali (costruzioni sostenibili, turismo sostenibile), aspetti<br />

sociali e comportamentali (stili di vita sostenibili, educazione per consumi ostenibili), politiche<br />

regionali (cooperazione con l’Africa).<br />

Le politiche dell’Unione Europea<br />

Le Politiche Integrate di Prodotto fanno parte da tempo delle politiche della UE, ma esse hanno<br />

trovato particolare rilievo e sistematicità nel VI Programma di Azione Ambientale della UE 51 e<br />

nel successivo piano di azione approvato nel 2003 con validità fino al 2007. Le IPP vengono<br />

viste in stretta connessione, da un lato, con le politiche energetiche ed ambientali (in<br />

particolare per quanto concerne le politiche di uso razionale delle risorse e per la prevenzione e<br />

riduzione dei rifiuti), dall’altro, con le politiche di innovazione per la competitività, con<br />

l’obiettivo di mantenere quella situazione di preminenza mondiale conquistata dalla UE nel<br />

campo delle tecnologie ambientali e della ecoinnovazione di prodotto. Il piano ha ripreso e<br />

sistematizzato attività e strumenti già in essere, come EMAS, ecolabel ecc., in un quadro di<br />

iniziative più ampio tese in particolare a facilitare l’accesso agli strumenti di base per<br />

l’ecoinnovazione di prodotto (con particolare attenzione alle maggiori difficoltà delle PMI), a<br />

definire ed introdurre criteri di ecodesign in una serie di settori e ad implementare pratiche di<br />

Green Public Procurement.<br />

Le principali azioni e scadenze erano:<br />

Scadenza Azione<br />

2003 Prima versione di un manuale per acquisti pubblici più ecocompatibili<br />

2003 Prototipo di banca dati di filiera di prodotto per acquisti più ecocompatibili<br />

2004 Guide tecniche per meglio corrispondere alle prescrizioni di prodotto previste all’interno di EMAS<br />

2004 Sito web per acquisti pubblici più ecocompatibili e piattaforma per facilitare l’interscambio e la<br />

comunicazione di dati di LCA<br />

2004 Iniziativa per coordinare le attività relative ai dati di LCA<br />

2005 Manuale sulle migliori pratiche di LCA.<br />

2005 Documento di proposte sugli obblighi di ecoprogettazione<br />

2006 Predisposizione di un programma di azione della Commissione per acquisti pubblici più<br />

ecocompatibili e redazione di Piani Nazionali di GPP<br />

2007 Rapporto della Commissione al Parlamento e al Consiglio Europeo sugli avanzamenti<br />

dell’implementazione dell’IPP e presentazione dei risultati degli studi sul potenziale di<br />

miglioramento ambientale per alcuni prodotti selezionati<br />

50 http://www.un.org/esa/sustdev/documents/WSSD_POI_PD/English/POIChapter3.htm<br />

51 http://ec.europa.eu/environment/newprg/index.htm<br />

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