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L'analisi - Enea

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Trasporti<br />

Il campo dei mezzi di trasporto vede rilevanti innovazioni, basti pensare ai diesel veloci ad<br />

iniezione diretta, che si trasferisce solo in parte nei consumi, sia perché le norme di sicurezza<br />

hanno appesantito i mezzi, sia perché c’è la tendenza ad acquistare veicoli sempre più potenti<br />

e più grandi. L’aumento del numero dei mezzi ed il peggioramento delle condizioni di traffico<br />

per ora compensano quanto guadagnato dai motori.<br />

Considerando la griglia di parametri già utilizzata per gli altri settori, l’analisi del parametro A<br />

risulta, almeno nel breve periodo, piuttosto critica: in attesa di rendere disponibile un sistema<br />

basato su un nuovo vettore come l’idrogeno, faticano infatti ad affermarsi soluzioni come l’auto<br />

elettrica o ibrida che si basano su tecnologie già disponibili in grado di determinare effetti<br />

positivi sia in termini di efficienza complessiva che di impatto ambientale.<br />

Particolarmente critica la valutazione del parametro B, in quanto la competenza sul traffico<br />

urbano è dei Comuni, che però non dispongono di risorse finanziarie da investire nel settore.<br />

Il parametro C porta ugualmente a risultati negativi, perché oggi il costo della benzina non<br />

sembra un dato in grado di incidere in modo significativo sulle scelte.<br />

Il parametro D porta anch’esso a pareri negativi, visti i tempi necessari a realizzare nuove<br />

infrastrutture.<br />

Infine, il parametro E dà risultati positivi per quanto riguarda i mezzi di trasporto, ma del tutto<br />

negativi per il traffico e le infrastrutture.<br />

In sintesi, valutazioni quantitative sono in questo caso difficili, ma i consumi del settore<br />

tendono a crescere, contrastati solo dall’invecchiamento della popolazione.<br />

Una valutazione di sintesi<br />

Sulla base delle considerazioni esposte, l’obiettivo di interventi di efficienza in grado di ridurre<br />

il prelievo di fonti fossili di 20 Mtep, può essere raggiunto attraverso:<br />

- un contributo di 3÷4 Mtep nel settore delle industrie dell’energia,<br />

- un contributo di 4÷5 Mtep nel settore delle industrie produttive,<br />

- un contributo di 5÷6 Mtep nel settore terziario,<br />

- un contributo di 8÷11 Mtep nel settore residenziale,<br />

- un contributo più modesto e difficilmente quantificabile nel settore trasporti.<br />

Un dato che è il caso di sottolineare è che queste valutazioni aiutano a comprendere e<br />

interpretare meglio i risultati (descritti nel paragrafo precedente) dell’analisi quantitativa<br />

effettuata con il modello Markal-Italia, con particolare riferimento agli scenari A2/B2,<br />

caratterizzati dalla considerazione di politiche e misure energetiche e ambientali volte (tra le<br />

altre cose) all’efficienza energetica. Come detto nella descrizione delle misure lì considerate,<br />

tali scenari non cercano di esplorare tutto ciò che è possibile ottenere in ogni settore, ma<br />

quanto sembra realisticamente possibile ottenere nel sistema nel suo insieme.<br />

Il confronto fra i due approcci mostra dunque come i risultati degli scenari A2/B2 siano<br />

sostanzialmente in linea con le valutazioni di tipo più prettamente tecnologico, sia pure con la<br />

significativa differenza che negli scenari ENEA i livelli di riduzione potenziale vengono<br />

“avvicinati” con circa un decennio di ritardo. Ciò a conferma dell’approccio “realistico” con cui<br />

si è cercato di costruire gli scenari, laddove le stime di tipo tecnologico si riferiscono a valori di<br />

riduzione “potenziali” dei consumi.<br />

Un dato più di dettaglio che emerge dal confronto fra i due approcci riguarda la composizione<br />

settoriale delle riduzioni dei consumi energetici. Le considerazioni di tipo tecnologico sembrano<br />

indicare che, rispetto agli scenari A2/B2, c’è forse spazio per ottenere riduzioni più consistenti<br />

nel settore civile, residenziale in particolare; mentre la scarsa fiducia che esse esprimono circa<br />

le possibilità di riduzione dei consumi nei trasporti, a fronte di riduzioni significative negli<br />

scenari di intervento, induce a riflettere sulle notevoli difficoltà che può incontrare l’effettiva<br />

realizzazione delle misure previste in tali scenari per il settore trasporti.<br />

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