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L'analisi - Enea

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Figura 3.41 – Capacità di stoccaggio in alcuni paesi dell’Unione Europea. Anno 2005<br />

Rispetto all’anno termico precedente, per l’anno termico 2005-2006 Edison Stoccaggio ha reso<br />

disponibile una capacità di spazio aggiuntiva di circa 71 milioni di m 3 a fronte del potenziamento<br />

della centrale di compressione e degli impianti di trattamento del campo di Collalto.<br />

Le istanze presentate per le concessioni per nuovi siti di stoccaggio da parte del Ministero delle<br />

Attività Produttive, che riguardano giacimenti di gas esauriti da convertire in stoccaggi e<br />

acquiferi in unità litologiche profonde, prevedono un incremento futuro della capacità (working<br />

gas) di circa 3 miliardi di m 3 per Stogit (siti di Alfonsine e Bordolano), di oltre 900 milioni di m 3<br />

per Edison Stoccaggio (sito di Cotignola) e di altri 6 miliardi circa di m 3 ad altri tre operatori<br />

titolari dei progetti di Cornegliano, Cugno, Canton e Rivalta (gli ultimi due in acquifero<br />

profondo). L’iter autorizzativo ha presentato rallentamenti per tutti i progetti presentati e, al<br />

momento, non sembra possibile l’operatività di alcun sito prima del 2009.<br />

La capacità di stoccaggio in Italia appare adeguata al fabbisogno interno se confrontata con la<br />

capacità degli altri paesi dell’Unione Europea (figura 3.41). Alcune peculiarità del panorama<br />

energetico nazionale (forte dipendenza dal gas naturale nel settore elettrico, forte dipendenza<br />

energetica complessiva) fanno ritenere auspicabile un ulteriore rapido sviluppo della capacità di<br />

stoccaggio nazionale. Lo stoccaggio si configura infatti come uno strumento essenziale di<br />

flessibilità per il mercato energetico. Lo sviluppo dell’attività potrebbe contribuire ad attenuare<br />

le oscillazioni dei prezzi, garantendo un discreto margine di sicurezza degli approvvigionamenti<br />

soprattutto in relazione a situazioni di crisi eccezionale; lo stoccaggio faciliterebbe anche il<br />

completamento del processo di apertura del mercato, permettendo l’afflusso di approvvigionamenti<br />

dal mercato spot attraverso la filiera del GNL e l’ingresso sul mercato di trader<br />

indipendenti.<br />

La tariffa unica nazionale<br />

La vendita è attività libera, non soggetta a regolamentazione tariffaria, tuttavia l’AEEG pubblica<br />

una tariffa media nazionale di riferimento, a tutela dei consumatori che utilizzano meno di<br />

200.000 m 3 all’anno. Dal 1 gennaio 2004, con delibera 138/03, le società di vendita devono<br />

offrire tale tariffa ai piccoli consumatori, accanto ad eventuali proprie condizioni.<br />

La tariffa di riferimento ha fatto registrare una continua ascesa dai 56,62 c€/m 3 del primo<br />

trimestre 2004, ai 66,51 c€/m 3 del secondo trimestre 2006 (figura 3.42). L’ascesa delle<br />

quotazioni del petrolio avrebbe inciso in maniera più marcata sulla dinamica della tariffa di<br />

riferimento se l‘autorità di settore non fosse più volte intervenuta sui criteri di adeguamento<br />

tariffario, in particolare:<br />

• nel 2004 rimodulando i criteri di adeguamento della componente a copertura dei costi di<br />

distribuzione sulle reti locali e cittadine;<br />

• nel 2005 con un intervento di revisione sui criteri di adeguamento della componente<br />

materia prima.<br />

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