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L'analisi - Enea

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- downstream, che comprende la conversione delle fonti energetiche in vettori secondari<br />

o prodotti energetici quali l’energia elettrica, i combustibili derivati da petrolio, il<br />

vapore, nonché la loro distribuzione regionale e locale;<br />

- usi finali, ovvero la trasformazione dei vettori e prodotti energetici in forza motrice,<br />

illuminazione, calore.<br />

Considerata l’importanza degli idrocarburi come fonte primaria di energia e la loro carenza nel<br />

nostro Paese, le attività di R&S di interesse riguardano prevalentemente l’area downstream e<br />

l’area usi finali. Importanza strategica rivestono altresì le attività volte all’individuazione di<br />

nuove fonti primarie e di vettori energetici.<br />

Per la molteplicità delle tematiche affrontate e delle tecnologie connesse con il settore, il tema<br />

energia è stimolo di attività di ricerca di notevole impegno; sono legate al settore una<br />

molteplicità di tecnologie chiave abilitanti. Da ciò la necessità che le azioni di ricerca e sviluppo<br />

in campo energetico siano rivolte simultaneamente su più fronti. Il sistema energetico<br />

nazionale ha una elevata dipendenza dagli idrocarburi e in particolare dal gas naturale nella<br />

produzione di energia elettrica, ma anche una capacità di contenere l’intensità energetica nella<br />

produzione industriale e negli altri usi. Il quadro risultante quindi richiede interventi volti a<br />

ridurre la vulnerabilità del sistema energetico nazionale, il rafforzamento di comparti industriali<br />

tradizionalmente legati all’energia e la valorizzazione di patrimoni di infrastrutture e<br />

competenze che hanno prospettive di competizione favorevole in un mercato in fase di<br />

liberalizzazione.<br />

La partecipazione italiana al Sesto Programma Quadro dell’Unione Europea<br />

Nel giugno 2002 il Consiglio dei Ministri ed il Parlamento europeo hanno adottato il Sesto<br />

Programma Quadro di ricerca che ha stabilito le priorità per le attività di ricerca della UE nel<br />

periodo 2002-2006. Il VI Programma Quadro, con un bilancio iniziale di 17.500 milioni di euro,<br />

era stato concepito come i precedenti per contribuire ad affrontare le grandi sfide socioeconomiche<br />

e per indirizzare l’industria europea verso un’economia basata sulla conoscenza.<br />

Esso prevedeva cinque programmi specifici:<br />

1. Concentrare e integrare la ricerca europea;<br />

2. Strutturare lo spazio europeo di ricerca;<br />

3. Euratom;<br />

4. Azioni dirette del Centro comune di ricerca;<br />

5. Azioni dirette del Centro comune di ricerca per l’energia nucleare.<br />

Il primo programma specifico, con un budget iniziale di 12.905 milioni di euro, conteneva le<br />

seguenti sette priorità tematiche e la quasi totalità dei progetti di ricerca cooperativa:<br />

• Genomica e biotecnologie per la salute<br />

• Tecnologie per la Società dell’Informazione<br />

• Nanotecnologie e nanoscienze, materiali multifunzionali e nuovi processi di<br />

produzione<br />

• Aeronautica e spazio<br />

• Sicurezza e qualità dei prodotti alimentari<br />

• Sviluppo sostenibile, cambiamento globale ed ecosistemi<br />

• Cittadini e governance nella società della conoscenza.<br />

La ricerca legata ai temi energetici veniva sviluppata essenzialmente nella sottopriorità<br />

“Sistemi energetici sostenibili” dell’area “Sviluppo sostenibile, cambiamento globale ed<br />

ecosistemi”. In quest’area, per numero di proposte inviate, coordinatori e partecipazioni l’Italia<br />

si è posizionata dopo Germania e Regno Unito, ma a causa del basso tasso di successo alla<br />

negoziazione l’ammontare finanziario italiano ammesso a negoziazione è poi risultato inferiore<br />

a quello di Germania, Regno Unito, Francia e Paesi Bassi.<br />

Il rientro finanziario percentuale italiano è stimato al 7,8% del budget generale (paesi membri<br />

UE e associati) ed all’8,5% del budget dei paesi membri UE. Per quanto riguarda la<br />

sottopriorità "Sistemi Energetici Sostenibili (ENERGIA)” la percentuale dei finanziamenti<br />

negoziati dall’Italia tra i paesi membri UE è del 5,8%, decisamente al di sotto di Germania al<br />

27,0%, Francia 12,3%, Regno Unito 11,5% e Paesi Bassi 11,7% (tabella 6.1).<br />

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