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L'analisi - Enea

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3.3.4 Le fonti fossili<br />

3.3.4.1 Petrolio<br />

Il quadro d’insieme<br />

Nel 2005 la disponibilità di petrolio greggio e prodotti petroliferi ha sfiorato i 115,9 milioni di<br />

tonnellate (tabella 3.44).<br />

L’offerta è coperta prevalentemente da importazioni (109,1 milioni di tonnellate tra greggio,<br />

semilavorati e prodotti finiti) e solo in minima parte dalla produzione interna (6,8 milioni di<br />

tonnellate considerando il ricorso alle scorte strategiche e commerciali).<br />

L’ammontare di produzione e importazioni è stato destinato al consumo interno (86 milioni di<br />

tonnellate) e in buona percentuale alle esportazioni (29 milioni di tonnellate, prevalentemente<br />

prodotti lavorati).<br />

Il sistema petrolifero nazionale si caratterizza attualmente per la forte dipendenza dalle<br />

importazioni di greggio ma, contemporaneamente, anche per la competitività sui mercati<br />

internazionali dei prodotti e per la grande capacità di trasformare ingenti volumi di petrolio<br />

greggio.<br />

Tabella 3.44 – Bilancio petrolifero 2005 (migliaia di tonnellate)<br />

Disponibilità Utilizzo<br />

Greggio nazionale e condensati da gas 6113 Consumi 86748<br />

Import. di greggio (**) 89316 Esportazione (*) 29144<br />

Import. di semilavorati 5851<br />

Import. di prodotti finiti 13889<br />

Da scorte 723<br />

Totale 115892 Totale 115892<br />

(**) Comprende le importazioni di greggio per conto committente estero<br />

(*) Comprende le riesportazioni di prodotti ottenuti da lavorazioni del greggio importato per conto committente estero<br />

Fonte: Unione Petrolifera su dati MAP e Istat<br />

Produzione, esplorazione e riserve<br />

Nel 2005 la produzione nazionale di petrolio greggio ha raggiunto i 6,1 milioni di tonnellate<br />

registrando un incremento del 12,3% rispetto all’anno precedente e superando anche il<br />

massimo valore storico di produzione (5,9 milioni di tonnellate nel 1997) (tabella 3.45). Il<br />

rilancio della produzione nazionale, dopo un lungo periodo di stagnazione attorno ai 5-5,5<br />

milioni di tonnellate l’anno, è dovuto all’apporto dei giacimenti della Val d’Agri che hanno<br />

raggiunto un livello di circa 90 000 barili/giorno. Gran parte della produzione nazionale (87%)<br />

proviene dalle coltivazioni di giacimenti a terra e il 13% proviene da giacimenti a mare<br />

(soprattutto Zona B e Zona C, medio Adriatico e Sicilia sud-occidentale, rispettivamente), che<br />

però fa registrare una preoccupante contrazione dei livelli di produzione (-19,4%).<br />

La produzione a terra si concentra prevalentemente in Basilicata (82%) e si stima che, con<br />

l’entrata in produzione dei giacimenti di Tempa Rossa, la regione potrebbe in pochi anni<br />

aggiungere un apporto di circa 50.000 barili/giorno) 21 . Nel complesso, due terzi della<br />

produzione (sia a terra che offshore) si concentra nelle regioni del Mezzogiorno.<br />

Le attività di esplorazione (nel 2005 7 pozzi, nessuno dei quali in mare, per un valore medio di<br />

profondità verticale pari a 2000 metri), fanno registrare l’appiattimento sui modesti valori degli<br />

ultimi cinque anni, confermando il pessimismo degli operatori circa le aspettative di ritorno<br />

sugli investimenti nelle attività estrattive.<br />

21<br />

Il Protocollo d’Intesa tra MSE, Regione Basilicata e i titolari della concessione per i giacimenti di Tempa Rossa è stato<br />

definitivamente approvato alla fine del 2006.<br />

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