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L'analisi - Enea

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ischio finanziario. Il pagamento dei servizi forniti si basa (totalmente o parzialmente) sul<br />

miglioramento dell'efficienza energetica conseguito e sul raggiungimento degli altri criteri di<br />

rendimento stabiliti. E definisce servizio energetico: la prestazione materiale, l'utilità o il<br />

vantaggio derivante dalla combinazione di energia con tecnologie e/o operazioni che utilizzano<br />

efficacemente l'energia, che possono includere le attività di gestione, di manutenzione e di<br />

controllo necessarie alla prestazione del servizio, la cui fornitura è effettuata sulla base di un<br />

contratto e che in circostanze normali ha dimostrato di portare a miglioramenti dell'efficienza<br />

energetica e/o a risparmi energetici primari verificabili e misurabili o stimabili. Dunque una<br />

ESCO dovrebbe essere in grado di fornire – laddove possibile e utile – servizi energetici<br />

integrati garantiti a livello contrattuale, avvalendosi di strumenti finanziari che riducano l’onere<br />

di investimento per l’utente. Ai fini del raggiungimento degli obiettivi del meccanismo non è<br />

indispensabile che i soggetti accreditati rispondano a queste caratteristiche. Ma per il mercato<br />

dell’efficienza avere a disposizione soggetti in grado di operare come ESCO rappresenta<br />

sicuramente un fatto positivo. Il legislatore, quando deciderà di apportare aggiustamenti al<br />

meccanismo o si troverà ad estenderne il funzionamento oltre il 2009, potrà intervenire per<br />

meglio chiarire questi aspetti.<br />

L’elenco delle problematiche non è corto (né si esaurisce qui, probabilmente), ma si tratta di<br />

qualcosa di normale nell’avvio di un meccanismo così complesso e innovativo. Non va taciuto<br />

che l’AEEG, su cui si è riversata buona parte dell’onere della partenza del meccanismo, ha<br />

lavorato molto, di concerto coi Ministeri competenti, superando difficoltà non indifferenti,<br />

talvolta in modo egregio. Il Gestore del Mercato Elettrico, dal canto suo, ha messo a punto una<br />

piattaforma funzionale che potrebbe costituire la piazza centrale degli scambi nei prossimi<br />

anni.<br />

Ciò che conta, comunque, è che attraverso un opportuno monitoraggio si effettuino nel tempo<br />

le modifiche necessarie a renderlo più fruibile. Si tratta di un approccio finora poco seguito nel<br />

nostro Paese, dove la tentazione di fare e disfare – senza arrivare mai da nessuna parte – ha<br />

sempre prevalso sulla logica del correggere e far crescere. Questo potrebbe essere un terreno<br />

su cui mettere alla prova un modo di operare più virtuoso.<br />

7.6 L’impatto dell’efficienza energetica sulla riduzione dei consumi primari e delle<br />

emissioni di gas serra<br />

Una adeguata valorizzazione dell’efficienza energetica oltre alla strumentazione di riferimento,<br />

agli ostacoli e alle barriere, alla struttura dei consumi negli usi finali, deve tenere conto delle<br />

strategie e degli obiettivi nazionali.<br />

Qui di seguito viene riportata una valutazione al 2012 di un potenziale impatto delle misure di<br />

efficienza energetica in termini di riduzione dei consumi in fonti primarie e di riduzione dei gas<br />

serra. Questo per considerare il contributo dell’efficienza energetica al raggiungimento<br />

dell’obiettivo previsto dal Protocollo di Kyoto per l’Italia. Si sottolinea che si tratta di una<br />

valutazione di alcune misure, effettuata sulla base di ipotesi di sviluppo e non una previsione.<br />

Nella valutazione oltre al quadro normativo di riferimento sopra descritto si tiene conto anche<br />

dell’orientamento generale che si evince da quelle misure che sono in fase di discussione e non<br />

ancora definite o attuate.<br />

Si considerano solo le misure di efficienza energetica, attuate o in una elevata fase di<br />

definizione nei settori finali civile (residenziale e terziario), industria e trasporti.<br />

Si fa riferimento a misure orizzontali, cioè riferite a tutti i settori degli usi finali (civile, industria<br />

e trasporti). In questa fase l’agricoltura e altri settori vengono trascurati. Si considerano,<br />

inoltre alcune misure settoriali. I risultati, oltre ai potenziali delle singole misure, vengono<br />

riportati in termini di riduzione della domanda primaria di energia e in termini di riduzione dei<br />

gas serra. Vengono analizzate tre ipotesi, alta, media e bassa.<br />

A questo riguardo, bisogna ricordare che mentre il risparmio energetico si può pesare sui<br />

singoli settori di uso finale, le riduzioni di gas serra, nelle metodologie ufficiali, fanno<br />

riferimento ai settori sorgente. Cioè ad esempio, il risparmio di energia elettrica ottenuto nel<br />

residenziale, da un punto di vista energetico, si può pensare come contributo alla riduzione dei<br />

consumi di quel settore.<br />

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