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L'analisi - Enea

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2) La strategia di adattamento<br />

Accanto alla strategia di mitigazione che è certamente più urgente per rallentare il più possibile<br />

i cambiamenti del clima causati dalle attività umane, è necessario realizzare anche una<br />

strategia che porti il mondo attuale ad adattarsi, senza troppi danni, ad un mondo futuro<br />

(ambientale e climatico) che sarà sicuramente diverso da quello attuale.<br />

Va tenuto anche presente che a causa dell’inerzia del sistema terra-atmosfera, anche<br />

ipotizzando immediate ed efficaci politiche di mitigazione, i loro effetti sarebbero evidenti solo<br />

nel lungo periodo. Processi di adattamento si rendono quindi comunque necessari.<br />

L’adattamento comporta, in sostanza, la messa a punto di piani, programmi, azioni e misure<br />

tali da minimizzare conseguenze negative e danni causati dai possibili, e probabili,<br />

cambiamenti climatici, cioè tali, da ridurre la vulnerabilità territoriale e quella socio economica<br />

ai cambiamenti del clima.<br />

Per la predisposizione e l’attuazione delle misure di adattamento, è ovviamente necessario:<br />

• conoscere, prima di tutto, il grado di vulnerabilità (o di resilienza) dell’ambiente e del<br />

territorio quale esso è, indipendentemente dai cambiamenti climatici;<br />

• valutare, successivamente, come tale vulnerabilità evolve o viene modificata in<br />

relazione ai prevedibili scenari futuri di cambiamento del clima;<br />

• analizzare, infine, le possibili opzioni di intervento (per esempio protezione delle coste,<br />

protezione della salute umana, adattamento del sistema agricolo) per ridurre i nuovi<br />

rischi che si generano per la accresciuta della vulnerabilità e per prevenire gli effetti<br />

negativi e i danni.<br />

1.2.2 Andamento delle emissioni per area geopolitica e per usi finali<br />

Come accennato nel precedente paragrafo, le emissioni di CO2 in atmosfera derivanti<br />

dall’utilizzo di combustibili fossili sono aumentate di più di 6 miliardi di tonnellate negli ultimi<br />

15 anni (+31,4%) raggiungendo i 26,8 miliardi di tonnellate nel 2005. Nello stesso periodo la<br />

Cina ha più che raddoppiato la quantità di CO2 emessa in atmosfera e più di due terzi<br />

dell’incremento complessivo delle emissioni è avvenuto nei paesi meno industrializzati.<br />

Nel 1990 le emissioni provenienti dai paesi OCSE ammontavano al 53% del totale e gli Stati<br />

Uniti da soli erano responsabili di poco meno di un quarto delle emissioni totali. Attualmente i<br />

paesi OCSE sono responsabili del 47,6% delle emissioni che avvengono a livello globale (gli<br />

Stati Uniti hanno una quota del 22%) (figura 1.23).<br />

Figura 1.23 – Emissioni di CO2 per area (Mt CO2)<br />

Mt<br />

CO2<br />

30000<br />

25000<br />

20000<br />

15000<br />

10000<br />

5000<br />

0<br />

Altri non OCSE<br />

Cina<br />

Altri OCSE<br />

Stati Uniti<br />

Fonte: elaborazione ENEA su dati ENERDATA S.A.<br />

Altri non OCSE<br />

Cina<br />

Altri OCSE<br />

Stati Uniti<br />

1990 2005<br />

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