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L'analisi - Enea

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Tabella 2.4 – Tetto alle emissioni di CO2 per il periodo 2008-2012: quote annue proposte e<br />

quote assegnate<br />

Stato membro Quote CO2 proposte<br />

Quote CO2 assegnate,<br />

(milioni di t)<br />

(milioni di t)<br />

Belgio 63,3 58,5<br />

Germania (1) 482 453,1<br />

Grecia 75,5 69,1<br />

Irlanda 22,6 21,15<br />

Lettonia 7,7 3,3<br />

Lituania (2) 16,6 8,8<br />

Lussemburgo 3,95 2,7<br />

Malta 2,96 2,1<br />

Olanda 90,4 85,8<br />

Slovacchia (3) 41,3 30,9<br />

Svezia (4) 25,2 22,8<br />

Regno Unito (5) 246,2 246,2<br />

Totale 1077,7 1004,5<br />

(1) Impianti ed emissioni aggiuntive per 11 milioni di t sono inclusi nel secondo periodo di scambi.<br />

(2) Impianti ed emissioni aggiuntive per 0.05 milioni di t sono inclusi nel secondo periodo di scambi.<br />

(3) Impianti ed emissioni aggiuntive per 1.7 milioni di t sono inclusi nel secondo periodo di scambi.<br />

(4) Impianti ed emissioni aggiuntive per 2 milioni di t sono inclusi nel secondo periodo di scambi.<br />

(5) Impianti ed emissioni aggiuntive per 9. 5 milioni di t sono inclusi nel secondo periodo di scambi.<br />

Fonte: Commissione Europea<br />

Tale decisione invia un segnale forte che dovrebbe scoraggiare il relativo lassismo mostrato da<br />

parte dei governi nazionali negli ultimi anni e correggere la rotta rispetto alle tendenze<br />

registrate nelle emissioni degli ultimi anni.<br />

Tale decisione tuttavia ha scatenato reazioni di aperta contestazione da parte della Germania,<br />

che ha deciso di ignorare apertamente questo ulteriore taglio alle emissioni richiesto dalla<br />

Commissione ed un eventuale ricorso alle vie legali che Bruxelles potrebbe intraprendere. La<br />

riduzione ulteriore richiesta alla Germania è del 6% rispetto al piano da essa presentato a<br />

giugno e del 2,5% rispetto ad un piano rivisto proposto a fine novembre. Nel caso tedesco la<br />

Commissione ha anche rifiutato, come contraria allo spirito dell’ETS, una proposta di normativa<br />

per i nuovi impianti industriali di generazione elettrica, che li esenterebbe da qualunque<br />

riduzione delle emissioni di CO2 nei primi 14 anni a patto di integrare da subito piani per<br />

l’inclusione di dispositivi per la cattura e lo stoccaggio della CO2. La posizione tedesca tuttavia<br />

sembra essere più quella di decidere autonomamente dove effettuare delle riduzioni di<br />

emissioni (ad esempio in settori diversi dalle industrie coperte dall’ETS) che quella di rifiutare<br />

tout-court dei limiti alle proprie emissioni come previsto dal Protocollo di Kyoto e dall’European<br />

Burden Sharing Agreement. Un altro governo che mostra una posizione negoziale piuttosto<br />

rigida rispetto alla Commissione e minaccia di ricorrere alla Corte Europea contro queste<br />

decisioni è quello Slovacco. Altri, dopo iniziali proteste, si stanno mostrando più arrendevoli.<br />

Il dibattito sull’inclusione del settore del trasporto aereo<br />

Secondo il Protocollo di Kyoto le emissioni di CO2 originate dal trasporto aereo interno sono<br />

soggetti ai limiti sulle emissioni, tuttavia i voli internazionali sono esclusi. Il 6 o Programma di<br />

Azione Ambientale, come già sottolineato, impegnava l’UE a prendere specifiche iniziative per<br />

ridurre le emissioni di gas a effetto serra dal trasporto aereo qualora tali misure non fossero<br />

state prese dalla International Civil Aviation Organization (ICAO), l’organismo internazionale<br />

preposto all’aviazione civile, entro 2002. L’ICAO non ha intrapreso azioni di questo tipo, pur<br />

avendo accettato il concetto dell’Emission Trading.<br />

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