23.05.2013 Views

L'analisi - Enea

L'analisi - Enea

L'analisi - Enea

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Solo di recente, con il disegno di legge 691/2006 2 , è stata proposta l’introduzione di obiettivi<br />

regionali di promozione delle fonti rinnovabili e contenimento dei gas-serra.<br />

Tale passo dovrà essere il culmine di un processo durante il quale lo Stato avrà trasferito<br />

maggiori competenze ma, al pari, maggiori strumenti alle Regioni perché possano conseguire i<br />

risultati derivanti dalla consegna di maggiori responsabilità. Da questo punto di vista il<br />

processo di “federalismo fiscale” non potrà prescindere da una chiara definizione delle<br />

competenze tra Stato e Regioni in materia di fiscalità energetica quale strumento di politica<br />

ambientale. Al contrario un trasferimento di obiettivi alle Regioni, senza una pari dotazione di<br />

strumenti per raggiungerli, rischia di tradursi in un inefficace scarico di responsabilità a pochi<br />

mesi dalla entrata nel primo periodo di compliance del Protocollo di Kyoto (2008-2012), e della<br />

verifica dei target indicativi di sviluppo delle fonti rinnovabili contenuti nella Direttiva europea<br />

77/2001. Il mancato trasferimento di strumenti di intervento alle Regioni, lascerebbe<br />

importanti settori responsabili delle emissioni di gas-serra, quali i trasporti e i consumi civili,<br />

deregolamentati o assai poco regolati a livello statale, senza efficacia a livello locale e con<br />

conseguenze negative sui settori industriali. Allo stesso tempo una maggiore responsabilizzazione<br />

delle Regioni potrebbe rendere più efficiente la macchina amministrativa di<br />

autorizzazione di infrastrutture energetiche che contribuiscono agli obiettivi ambientali quali le<br />

fonti rinnovabili e la generazione distribuita, che oggi soffrono di incertezze amministrative.<br />

Questo processo di coinvolgimento di tutti i livelli di sussidiarietà in tema di energia e ambiente<br />

rappresenta una delle problematiche ancora aperte la cui soluzione appare cruciale e di grande<br />

attualità nell’affrontare la difficile sfida dei cambiamenti climatici.<br />

4.4.1 La riduzione delle emissioni: una possibile convergenza tra obiettivi nazionali e<br />

piani regionali<br />

Il ruolo delle Regioni ha assunto in questi ultimi anni un peso sempre più rilevante nei processi<br />

di attuazione della politica energetica ed ambientale. Sembra quindi ineludibile il<br />

coinvolgimento delle Regioni all’interno di un progetto per il raggiungimento di un obiettivo<br />

nazionale di riduzione delle emissioni. È sulla base di questa considerazione che è stata<br />

sviluppata una proposta di metodo attraverso la quale perseguire due diverse finalità.<br />

La prima finalità consiste nel definire uno strumento di monitoraggio dell’intervento della<br />

Regione e di responsabilizzazione delle amministrazioni locali nell’attuare le misure di riduzione<br />

dei gas-serra definite e finanziate a livello statale quantificando, in prima battuta, quanto è<br />

legittimo attendersi dalle singole Regioni a fronte delle politiche e misure introdotte a livello<br />

nazionale. La seconda finalità prevede, invece, una maggiore responsabilizzazione delle<br />

Regioni nell’attuare, in determinati settori responsabili delle emissioni di gas-serra, politiche di<br />

riduzione autonome ed addizionali a quelle definite a livello centrale. Mentre nel primo caso<br />

l’obiettivo è quello di monitorare l’intervento della Regione nell’esecuzione di una politica<br />

centrale, nel secondo, la Regione diventa, per quanto di sua competenza, partecipe alla<br />

definizione della politica nazionale di riduzione di gas-serra attraverso l’elaborazione e<br />

l’introduzione di strumenti autonomi, in base ad un obiettivo concordato a livello centrale. Le<br />

direttive europee, trasposte negli ordinamenti nazionali, in tema di energia ed emissioni<br />

climalteranti sono spesso caratterizzate dalla presenza di obiettivi nazionali di diffusione di<br />

tecnologie (fonti rinnovabili e cogenerazione); di aumento dell’efficienza energetica, o di<br />

riduzione diretta di emissioni di gas-serra (Direttiva ETS). Di queste la Direttiva ETS assegna<br />

agli Stati nazionali un obiettivo vincolante di riduzione dei gas-serra, mentre le altre direttive<br />

forniscono unicamente obiettivi indicativi. La Direttiva ETS impone agli Stati nazionali di<br />

identificare un livello massimo di emissioni di CO2 di particolari settori almeno sino al 2012.<br />

Con il recepimento di tale Direttiva, le misure di riduzione sono contestuali alla stesura dei<br />

Piani nazionali di allocazione che, identificando delle quote massime di assegnazione di diritti di<br />

emissione, determineranno per forza di cose il rispetto degli obiettivi quantitativi prefissati. Per<br />

le altre politiche e misure, l’assenza di un vincolo e di uno strumento che quantifichi di per sé<br />

gli obiettivi, fa sì che gli Stati nazionali spesso adottino provvedimenti di promozione o<br />

incentivazione generici, non finalizzati ad obiettivi quantitativi concreti.<br />

2 DdL 691/2006: “Delega al Governo per completare la liberalizzazione dei settori dell’energia elettrica e del gas<br />

naturale e per il rilancio del risparmio energetico e delle fonti rinnovabili, in attuazione delle direttive comunitarie<br />

2003/54/CE, 2003/55/CE e 2004/67/CE”.<br />

227

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!