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Leggende delle Alpi - Centrostudirpinia.It

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FANTASiMI 131<br />

immaginato dai poveri abitanti dei villaggi alpini. Questa<br />

leggenda dice del gran principe Mael, contemporaneo<br />

del Re Artù, il quale era forte e valoroso eppur mori<br />

di spavento in un convento ove era ritirato , avendo<br />

visto lo spettro giallo (la peste) mentre guardava in<br />

mezzo alle fessure della porta di una chiesa (i).<br />

Nella Germania si trovano anche molti racconti in-<br />

torno agli nomini della peste come pur troppo ve ne<br />

furono in <strong>It</strong>alia a proposito degli untori , divenuti in-<br />

nanzi alla fantasia popolare simili a malefici personaggi<br />

leggendarii ; ma altro orribile fantasma della<br />

peste, degno di essere il compagno inseparabile della<br />

donna peste fu quello apparso anche sulle <strong>Alpi</strong> della<br />

Svizzera, or sono circa 200 anni, secondo la leggenda.<br />

Questo fantasma fu visto in vicinanza di Berna e come<br />

un nuovo Saturno egli falciava senza posa le vite<br />

umane passando sui casolari e sulle città. Lo seguiva<br />

un leggiero vapore azzurro che rappresentava anche la<br />

peste, ed egli aveva accanto una donna di alta statura<br />

che fu dal popolo chiamata Frau Tòdin. Quest'appari-<br />

zione spaventevole si unì qualche volta sulle <strong>Alpi</strong> al<br />

popolo notturno dei morti, nelle sue tristi processioni.<br />

Secondo altre leggende svizzere, una Dama bianca<br />

chiamata Mara portava la peste da cantone a cantone<br />

ed il terribile flagello fu visto dalla gente atterrita come<br />

un popolo azzurro che volava sulle fosse recenti, o come<br />

fiammelle anche azzurre vaganti sulla superficie dei<br />

laghi (2).<br />

Sulle <strong>Alpi</strong> Cozie e marittime dei versanti francesi,<br />

si credette invece in occasione di pestilenze che gli ebrei<br />

avvelenassero i pozzi e le fontane per ordine del re di<br />

Tunisi, essendo pure d'accordo coi lebbrosi nell'operare<br />

il male ; ma essi non furono trucidati come av-<br />

(i) Hersart de Villemarque, Les conles des anciens Bretons, p. 60.<br />

(2) LUTOLF, Op. cil.

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