Leggende delle Alpi - Centrostudirpinia.It

ALBERI E SPIRITI DEI BOSCHI 243
consus, et ils montroient estre hommes sauvages, ils
estoient tous chargés de poils, depuis le chef jusqu'à
la piante du pie ».
In Italia nelle feste che vi furono pel n^atrimonio di
Alfonso di Ferrara con Lucrezia Borgia, si videro danze
di uomini armati, ed anche di uomini selvaggi, che
portavano in mano certi corni di abbondanza, dai quali
usciva fuoco: essi figuravano come liberatori di una
fanciulla minacciata da un drago (i). Anche a Bologna
pel matrimonio di Annibale Bentivoglio con Lucrezia
d'Este, apparvero nelle danze gli uomini selvaggi, che
circondavano un uomo il quale raffigurava in modo
ammirevole un leone (2); e forse anche i poemi caval-
lereschi valsero con frequenza a rendere popolari le loro
figure, descrivendole come si usò per quella dell'uomo
nero selvaggio nel romanzo hrciont d'Yv aiti et la dame
de Bréctlien, che servi di modello al poema così diffuso
del Chevalier au Lyon (3). In questo secolo ancora nella
strana processione in uso ogni anno nella città di
Mons, per celebrare il ricordo della grande vittoria del
cavaliere Gilles de Chin, sopra un drago leggendario,
si vedevano apparire gli uomini selvaggi insieme ai
diavoli (4).
Altre leggende innumerevoli si trovano in gran parte
d'Europa e sulle Alpi, intorno agli spiriti dei boschi,
i quali tutti nel concetto medioevale, mentre si estende-
vano sempre maggiormente le credenze cristiane , si
trasformarono, come già notai, in demoni della vege-
tazione; che non solo furono le anime malefiche degli
alberi, o serbarono il carattere degli spiriti che si mo-
stravano quasi esitanti fra il bene ed il male, rappre-
(i) BuRCKARDT, Op. cit., Tom. II, pag. 42.
(2) BuRCKARDT, Op. cìt., Tom. II, pag. 169.
(3) Hersart de Villemarqué, Op. cit., pag. ni.
(4) CoLLiN DE Plancy, Légeudcs des origines.