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Leggende delle Alpi - Centrostudirpinia.It

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54<br />

LEGGENDE DELLE ALPI<br />

amore. Egli manda uno sparviero alla fanciulla in segno<br />

di amicizia ; ed<br />

essa, che sa qual sia la gloria del guer-<br />

riero franco, gli fa dire che per amor suo si farà cri-<br />

stiana, ma che si guardi dai Saraceni.<br />

Costoro si muovono a battaglia contro i cristiani di<br />

Narbona. Guglielmo si lascia fare prigioniero per amore<br />

verso Orable e si rallegra quando i nemici lo vogliono<br />

condurre a Grange :<br />

Quar plus désirre à venir à Orenge<br />

Voir la tor et Ics granz sales amples,<br />

Et dame Orable la demoiselle gente (i).<br />

Ma i suoi fratelli, con sommo suo rammarico, lo li-<br />

berano. Finalmente il Saraceno Tiebaut giunge ad<br />

Grange , e gli si dice quali sono le minacce di Gu-<br />

glielmo : egli non se ne dà pensiero, ed entra nel pa-<br />

lazzo ove dimora Grable. Il fratello di costei le dice<br />

che è forza usare riguardi all'emiro, il quale è assai<br />

potente : fìnga di accettarlo come sposo per guadagnare<br />

tempo. Grable si piega alla dura necessità, ma<br />

serberà la sua fede a Guglielmo, è solo necessario in-<br />

gannare il Saraceno. Mentre ha luogo il banchetto di<br />

nozze, la bella Grable vuole coi gens d'Orenge scher-<br />

nire e spaventare lo sposo. Per virtù d'incantesimo fa in<br />

modo che un cervo partesi da una parete , seguito da<br />

una folla di cacciatori e da innumerevoli cani che debbono<br />

essere tutti spiriti diabolici, e mettono ogni cosa<br />

in disordine nella sala del banchetto. Segue i caccia-<br />

tori una processione di monaci che eccitano molti gi-<br />

ganti a battere Tiebaut ed i suoi compagni. Poi orsi e<br />

cinghiali si gittano sopra i convitati, che però non re-<br />

stano uccisi fra gl'incantesimi di quel giorno, ma si<br />

ritrovano ancora lungamente fra l'ingenua bellezza di<br />

epici racconti.<br />

(i) Guillaume d'Orange, C/iansons de geste des XI et XIl siècles,<br />

publiées pour la première fois par Jonckbloet. La Haye, 1854.

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