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Leggende delle Alpi - Centrostudirpinia.It

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200 LEGGENDE DELLE ALPI<br />

mentre sembra udire pianti, gemiti e singhiozzi di per-<br />

sone dolenti. Chi scrive queste parole ebbe occasione<br />

più volte di udire, non senza viva commozione, tali<br />

lamenti, e non si meraviglia punto, come la pia cre-<br />

denza, sopra narrata, abbia potuto avere origine nella<br />

mente semplice e buona dei montanari che abitano in<br />

vicinanza dei grandi ghiacciai. »<br />

Chi ha veduto nel loro spaventevole aspetto certe<br />

altissime regioni alpine, e sa che cosa siano di notte,<br />

al pallido chiaror della luna i ghiacciai rotti dai cre-<br />

pacci paurosi, e coperti dalle nere diramazioni <strong>delle</strong><br />

morene, può immaginare solo in tutta la sua grandezza<br />

il quadro imponente apparso alla fantasia degli alpi-<br />

giani, quando hanno visto le innumerevoli schiere di<br />

fantasmi intenti al notturno lavoro onde distruggere<br />

il ghiaccio; ma piìi terribile ancora deve essere la scena,<br />

quando la tormenta imperversa ed i turbini di neve si<br />

levano verso il cielo scuro, quando i larici si spezzano,<br />

le montagne franano sotto l'urto violento <strong>delle</strong> valanghe,<br />

e gli spiriti travolti dalla bufera infernale, flagellati<br />

dalla neve gelida e dai rami spezzati, sono gittati da<br />

rupe a rupe e da cima a cima, nella guerra del vento<br />

contro le montagne. Scena spaventevole fra le <strong>Alpi</strong>!<br />

Ma pur nella calma dopo la tormenta, quando i dannati<br />

o le anime condannate ad un lungo purgatorio vanno<br />

innanzi nel lavoro inutile per distruggere i ghiacciai,<br />

che si consumano verso le valli nel secolare viaggio,<br />

ma si alimentano nelle regioni <strong>delle</strong> nevi eterne, la<br />

scena immaginata dalla fantasia popolare uguaglia in<br />

grandezza misteriosa e selvaggia quella ideata da Dante,<br />

quando egli videsi sotto i piedi il lago che parca di<br />

gelo, ed:<br />

Avea di vetro e non d'acqua sembiante,<br />

Non fece al corso suo si grosso velo,<br />

D'inverno la Danoia in Austerricch<br />

Né '1 Tanai là sotto il freddo cielo.

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