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Scarica il documento - Dipartimento per la Giustizia Minorile

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speciale<br />

<strong>il</strong> <strong>la</strong>voro educativo nel contesto penale è segnato dalle dimensioni peculiari ed imprescindib<strong>il</strong>i<br />

del<strong>la</strong> coercizione e del<strong>la</strong> asimmetria re<strong>la</strong>zionale.<br />

Nel<strong>la</strong> sostanza, <strong>il</strong> Centro di prima accoglienza è un “contesto chiuso”, così come è<br />

“vinco<strong>la</strong>nte” l’iter delle prescrizioni e delle misure imposte dall’autorità Giudiziaria.<br />

un rapporto generato da un evento partico<strong>la</strong>re così immediato e preciso (come l’arresto)<br />

necessita, <strong>per</strong> attingere a forme di autenticità re<strong>la</strong>zionale, di affrontare <strong>la</strong> dimensione<br />

del significato delle motivazioni <strong>per</strong>sonali (dei <strong>per</strong>ché e dei <strong>per</strong> come) che hanno scatenato<br />

quei comportamenti che sono <strong>la</strong> base di quell’evento.<br />

<strong>la</strong> <strong>per</strong>sona ha bisogno di spiegare (a se stessa e al suo interlocutore) l’“evento generativo”<br />

che, come una catena a trasmissione, ha determinato altri eventi fino all’ultima<br />

condizione.<br />

tale richiesta di significato-spiegazione si rive<strong>la</strong> nell’uso del<strong>la</strong> modalità dialogica del<strong>la</strong><br />

narrazione: essa infatti è capace di realizzare nell’ambito del colloquio-dialogo quel flusso<br />

di pensiero che, descrivendo un fatto <strong>per</strong>sonale, lo e<strong>la</strong>bora e lo spiega, lo giustifica e lo<br />

critica, lo analizza e lo ordina dentro <strong>la</strong> storia <strong>per</strong>sonale.<br />

allora <strong>il</strong> <strong>la</strong>voro educativo può trovare nel<strong>la</strong> narrazione autobiografica un’ipotesi<br />

s<strong>per</strong>imentab<strong>il</strong>e: <strong>la</strong> narrazione infatti tende a spiegare gli eventi del<strong>la</strong> vita, rende gli stessi<br />

comprensib<strong>il</strong>i all’interlocutore e al<strong>la</strong> propria coscienza, trasforma <strong>la</strong> realtà in una “realtà<br />

attenuata”, sostenib<strong>il</strong>e al<strong>la</strong> <strong>per</strong>sona, sopporta i conflitti e le contraddizioni.<br />

<strong>per</strong> questa via si dà risposta al<strong>la</strong> necessità dell’io di attingere ai ricordi <strong>per</strong>sonali, <strong>per</strong><br />

ri-costruire una narrazione coerente e significativa del<strong>la</strong> propria vicenda di vita, necessità<br />

che pone al centro del<strong>la</strong> trama delle descrizioni <strong>il</strong> bisogno di auto definizione, nel<strong>la</strong> ricerca<br />

ed affermazione di significati aggreganti i valori del<strong>la</strong> <strong>per</strong>sona.<br />

<strong>la</strong> storia narrata pone i significati delle azioni e costruisce, nel suo evolversi, attraverso<br />

<strong>il</strong> flusso continuo delle argomentazioni e dei pensieri, sempre nuovi significati.<br />

<strong>la</strong> struttura del sé narrante non si presenta quindi come qualcosa di statico, ma<br />

rappresenta <strong>il</strong> tentativo dinamico di offrire configurazione agli eventi <strong>per</strong>sonali fino a farli<br />

diventare una “unità storica” che comprende non solo i fatti re<strong>la</strong>tivi al passato e le sistemazioni<br />

del presente, ma anche le anticipazioni e i desideri <strong>per</strong> <strong>il</strong> futuro.<br />

partiamo dal principio teorico (s<strong>per</strong>imentato in una prassi quotidiana ormai più che<br />

decennale) secondo <strong>il</strong> quale le considerazioni e le determinazioni assunte al termine di una<br />

narrazione sono le conclusioni e i giudizi più autentici che una <strong>per</strong>sona fa emergere al<strong>la</strong><br />

sua stessa consapevolezza.<br />

attraverso <strong>la</strong> narrazione autobiografica <strong>il</strong> bisogno fondamentale circa <strong>la</strong> costruzione<br />

dei significati trova adeguati spazi di manifestazione e di contenimento.<br />

padroneggiando <strong>la</strong> capacità dialogico narrativa, con gradi sempre maggiori di consapevolezza,<br />

<strong>la</strong> <strong>per</strong>sona riesce a <strong>per</strong>correre tutta <strong>la</strong> propria storia attribuendo significati<br />

sempre crescenti ai diversi comportamenti individuali.<br />

<strong>per</strong>ché hai rubato? Cosa significa rubare? Cos’è <strong>la</strong> legge? Cos’è giusto o sbagliato?<br />

Cosa vuoi fare adesso? Cosa vuoi fare nel futuro? Cos’è importante <strong>per</strong> te? Qual è <strong>il</strong> valore<br />

di questa determinata azione? sono queste alcune delle domande significative (nel senso<br />

che aiutano nel<strong>la</strong> ricerca del significato) capaci di avviare <strong>la</strong> narrazione <strong>per</strong>sonale degli<br />

eventi del<strong>la</strong> vita. Con questi interrogativi dialoganti si innesta <strong>la</strong> cosciente capacità di analizzare<br />

i fatti del<strong>la</strong> vita e avviare processi critici di cambiamento.<br />

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