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Scarica il documento - Dipartimento per la Giustizia Minorile

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speciale<br />

minori coimputati. è da dire, tuttavia, che proprio questo giovane ottiene <strong>la</strong> modifica del<strong>la</strong><br />

misura caute<strong>la</strong>re dopo alcuni giorni che <strong>la</strong> <strong>per</strong>manenza in casa aveva riguardato gli altri<br />

due minori: è, <strong>per</strong>tanto, possib<strong>il</strong>e ipotizzare che <strong>il</strong> giudice, pur non esplicitandolo nel<strong>la</strong> sua<br />

ordinanza, si basi anche su informazioni che, trasmesse sia dall’ipM sia dall’ussM in occasione<br />

dell’udienza di riesame qualche settimana prima, erano già in possesso del tribunale<br />

<strong>per</strong> i minorenni.<br />

<strong>per</strong> gli altri sei giovani, tutte le ordinanze esplicitavano contenuti di conoscenza del<strong>la</strong><br />

<strong>per</strong>sonalità del giovane o delle sue risorse.<br />

Nello specifico, <strong>per</strong> quanto riguarda due di essi, nel momento in cui <strong>il</strong> giudice deve<br />

decidere (in questi due casi su richiesta degli avvocati) se modificare <strong>la</strong> misura caute<strong>la</strong>re,<br />

richiedeva all’istituto penale <strong>per</strong> i minorenni re<strong>la</strong>zione sugli stessi “dovendo provvedere su<br />

istanza di revoca/sostituzione misura”. altre tre ordinanze di modifica del<strong>la</strong> misura caute<strong>la</strong>re<br />

facevano esplicito riferimento, nel dispositivo, ad una re<strong>la</strong>zione già depositata al tribunale<br />

<strong>per</strong> i minorenni. infine, <strong>per</strong> quanto riguarda l’ultimo minore, l’ordinanza del giudice non<br />

prospetta informazioni partico<strong>la</strong>ri sul<strong>la</strong> <strong>per</strong>sonalità del giovane, ma al<strong>la</strong> fine, applicandogli<br />

<strong>la</strong> <strong>per</strong>manenza a casa, lo autorizza ad allontanarsi da essa “…solo <strong>per</strong> prestare attività<br />

<strong>la</strong>vorativa presso <strong>la</strong> ditta di (…), avente sede a (…)”, in giorni e orari stab<strong>il</strong>iti, denotando<br />

in ciò che, comunque, <strong>il</strong> giudice è a conoscenza delle risorse del ragazzo, in questo caso,<br />

dell’ attività <strong>la</strong>vorativa.<br />

Conclusioni<br />

i casi dei minori presi ad esame nel presente <strong>la</strong>voro, che sono stati sottoposti al<strong>la</strong><br />

misura del<strong>la</strong> custodia caute<strong>la</strong>re in carcere direttamente dal<strong>la</strong> libertà e che non risultavano<br />

essere noti <strong>per</strong> pregresse vicende all’a.G., ribadiscono l’incongruenza tra quanto viene<br />

dettato dal d.p.r. 448/88 in termini di tute<strong>la</strong> dello stesso minore (quando si par<strong>la</strong> di accertamento<br />

degli elementi circa le condizioni <strong>per</strong>sonali di questi soggetti e le risorse attivab<strong>il</strong>i)<br />

e l’esito del<strong>la</strong> decisione del giudice che si basa sulle esigenze di carattere caute<strong>la</strong>re previste<br />

dal cpp ordinario.<br />

Ciò si configura chiaramente quando si fa riferimento, in partico<strong>la</strong>re, al minore –<br />

anch’egli imputato (così come gli altri) di un grave reato, come quello re<strong>la</strong>tivo al<strong>la</strong> trasgressione<br />

dell’art. 609 (violenza sessuale) – che solo da un mese ha compiuto i quattordici anni:<br />

egli si ritrova con <strong>la</strong> propria frag<strong>il</strong>ità a dover sostenere una carcerazione, probab<strong>il</strong>mente mai<br />

messa in preventivo sino al momento dell’ingresso in ipM – e del<strong>la</strong> quale neanche durante <strong>la</strong><br />

stessa detenzione riesce ad avere alcuna consapevolezza – e che si interrompe, dopo circa un<br />

mese, sul<strong>la</strong> base delle informazioni che l’équipe dell’ipM fornisce e che <strong>il</strong> giudice acquisisce.<br />

se nel<strong>la</strong> ricerca <strong>il</strong> campione cui si è fatto riferimento rappresenta solo una minoranza,<br />

<strong>per</strong>altro molto bassa, dei minori che fanno ingresso in ipM (sul totale degli ingressi nel<br />

biennio 2003/2004: su 244 casi, i sette minori sono circa <strong>il</strong> 3%), è anche vero che ogni<br />

minore ha una propria vicenda di vita, assolutamente precipua e partico<strong>la</strong>re rispetto agli<br />

altri e che tutti i soggetti, compreso chi fa parte di una minoranza, sebbene picco<strong>la</strong>, hanno<br />

“…pari dignità sociale e sono eguali davanti al<strong>la</strong> legge…” 27 .<br />

148<br />

27 Costituzione italiana, articolo 3, primo comma..

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