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Scarica il documento - Dipartimento per la Giustizia Minorile

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speciale<br />

rispetto ad una realtà come questa, è allora necessario individuare come farvi riferimento.<br />

a tal proposito, esistono in dottrina due possib<strong>il</strong>ità.<br />

Prima possib<strong>il</strong>ità. in questo primo piano si colloca <strong>la</strong> dottrina che, anche <strong>per</strong> <strong>la</strong> misura<br />

del<strong>la</strong> custodia caute<strong>la</strong>re, ritiene che “tutte le garanzie del processo penale ordinario tra<br />

le quali le prescrizioni di cui agli artt. 273 e 274 cpp, si debbano applicare a quello minor<strong>il</strong>e,<br />

<strong>il</strong> quale può prevedere qualcosa di più, di meno, o di diverso, in considerazione delle esigenze<br />

educative del minorenne, ma non in termini di garanzie; altrimenti ci si esporrebbe<br />

a censure di <strong>il</strong>legittimità costituzionale <strong>per</strong> disparità di trattamento” 28 .<br />

in tal senso, “lo scopo prioritario ed indefettib<strong>il</strong>e del processo penale minor<strong>il</strong>e è,<br />

dunque, l’accertamento dei fatti e del<strong>la</strong> responsab<strong>il</strong>ità di r<strong>il</strong>ievo penale riferib<strong>il</strong>e a soggetti<br />

minorenni” 29 .<br />

in questo caso, appare chiaro che se, a parere del pubblico ministero, esistono in<br />

un dato momento le condizioni, in termini di esigenze caute<strong>la</strong>ri, del<strong>la</strong> richiesta dell’applicazione<br />

del<strong>la</strong> custodia caute<strong>la</strong>re, <strong>il</strong> procedimento debba fare <strong>il</strong> suo corso. l’acquisizione di<br />

informazioni, infatti, da parte dei servizi minor<strong>il</strong>i (ad esempio, da parte dell’ussm) rischierebbe<br />

di tradursi in un intervento che potrebbe compromettere <strong>la</strong> segretezza delle indagini<br />

in corso o già espletate. si potrebbe, cioè, avere un grave danno in termini di inquinamento<br />

del<strong>la</strong> prova.<br />

Seconda possib<strong>il</strong>ità. essa si basa sul presupposto che proprio <strong>la</strong> richiesta del pubblico<br />

ministero di applicazione del<strong>la</strong> misura del<strong>la</strong> custodia caute<strong>la</strong>re sollecita <strong>la</strong> raccolta<br />

di informazioni e di conoscenze sul minore imputato. <strong>per</strong> <strong>il</strong> codice di procedura penale,<br />

infatti, deve essere <strong>il</strong> pubblico ministero che, unitamente al<strong>la</strong> richiesta di applicazione del<strong>la</strong><br />

custodia caute<strong>la</strong>re, deve produrre al Gip “gli elementi su cui <strong>la</strong> richiesta si fonda (299,306),<br />

nonché tutti gli elementi a favore dell’imputato…” 30 . in questa ottica, <strong>il</strong> pubblico ministero<br />

deve farsi carico circa “gli accertamenti di cui all’art. 9, quali elementi su cui <strong>la</strong> richiesta si<br />

fonda, qualificando tali anche quelli che occorrono <strong>per</strong> valutare le implicazioni del<strong>la</strong> decisione<br />

sul<strong>la</strong> <strong>per</strong>sonalità del minorenne” 31 mettendo in grado, così, <strong>il</strong> giudice <strong>per</strong> le indagini<br />

preliminari, al fine di decidere bene con <strong>il</strong> proprio provvedimento, a “confrontarsi” con una<br />

situazione che non è solo strettamente giudiziaria, ma che riguarda anche <strong>la</strong> sfera <strong>per</strong>sonale<br />

del minore, in modo che egli “non si veda sottratto alcun elemento ut<strong>il</strong>e a formarsi<br />

un completo convincimento sul tema del<strong>la</strong> richiesta” 32 . in tal senso, qualora <strong>il</strong> giudice non<br />

sia in possesso delle suddette informazioni “potrebbe escludere l’applicab<strong>il</strong>ità del<strong>la</strong> misura<br />

richiesta” 33 , a meno che, prima di decidere, non senta “i servizi minor<strong>il</strong>i, facoltà che l’art. 6<br />

riconosce in ogni stato e grado del processo” 34 .<br />

Questa posizione si pone chiaramente in maniera totalmente antitetica rispetto al<strong>la</strong><br />

prima, tenuto conto che essa rinsalda i principi del diritto minor<strong>il</strong>e (esigenze educative,<br />

28 l. Caraceni, ibidem, p. 174.<br />

29 G. Giostra, ibidem, p.15.<br />

30 d.p.r. n. 447/88, art. 291, 1 comma.<br />

31 l. Caraceni, ibidem, pag. 186. <strong>per</strong> ciò vedi anche F. palomba, Il sistema del Nuovo processo minor<strong>il</strong>e, Giuffrè,<br />

M<strong>il</strong>ano, 1991, p. 328, <strong>il</strong> quale afferma che <strong>il</strong> giudice “potrebbe escludere l’applicab<strong>il</strong>ità del<strong>la</strong> misura richiesta”<br />

quando manchino le notizie necessarie <strong>per</strong> valutare <strong>il</strong> criterio di adeguatezza.<br />

32 vedi v. Grevi, in G, Conso e G. Grevi, Compendio di procedura penale, Cedam, padova, 2000, p. 372.<br />

33 vedi F. palomba, ibidem, 1991, p. 328.<br />

34 vedi l. Caraceni, ibidem, p. 186.<br />

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