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Scarica il documento - Dipartimento per la Giustizia Minorile

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Dossier<br />

questi dialoghi modifichino i comportamenti degli utenti, gli o<strong>per</strong>atori devono rapportarsi<br />

ad ogni situazione nel<strong>la</strong> sua specificità. Bisogna evitare <strong>la</strong> logica dicotomica che è parte<br />

integrante del<strong>la</strong> professionalità tradizionale che priv<strong>il</strong>egia <strong>il</strong> sa<strong>per</strong>e degli o<strong>per</strong>atori sull’es<strong>per</strong>ienza<br />

degli utenti. andrebbe assunta invece, una logica che tenga insieme o<strong>per</strong>atori e<br />

utenti <strong>per</strong> <strong>la</strong> creazione congiunta di nuovi spazi in cui affrontare i problemi che gli utenti<br />

incontrano. Quando si <strong>la</strong>vora con gli utenti e, nel contempo, ci si preoccupa di contrastare<br />

le disuguaglianze strutturali che ne riducono <strong>la</strong> qualità del<strong>la</strong> vita, si alimenta <strong>la</strong> loro potenzialità<br />

al cambiamento<br />

<strong>la</strong> dominelli affronta con fervore <strong>la</strong> questione del cambiamento del servizio sociale<br />

che sta riconfigurando i confini professionali, mettendone in discussione modalità o<strong>per</strong>ative<br />

e conoscenze di base. Ciò rappresenta una sfida che richiede di ripensare <strong>il</strong> nostro<br />

approccio al servizio sociale <strong>per</strong> sv<strong>il</strong>uppare teorie e o<strong>per</strong>atività capaci di valorizzare i punti<br />

di forza del<strong>la</strong> professione, in partico<strong>la</strong>re <strong>la</strong> sua capacità di una pratica professionale critica,<br />

riflessiva, coerente con i suoi valori di base radicati nel<strong>la</strong> promozione dei diritti umani e del<strong>la</strong><br />

giustizia sociale. l’empowerment, secondo <strong>la</strong> dominelli, offre una forma di resistenza al<strong>la</strong><br />

globalizzazione.<br />

l’empowerment può essere definito come <strong>la</strong> promozione delle capacità degli individui<br />

e dei gruppi di ottenere <strong>il</strong> controllo delle proprie vite e di accedere alle risorse cui hanno<br />

bisogno <strong>per</strong> partecipare pienamente al<strong>la</strong> società. e’ un processo di generazione di potere<br />

attraverso interazioni negoziate tra <strong>per</strong>sone socialmente in re<strong>la</strong>zione tra loro. un processo<br />

di empowerment che abbia successo richiede un atteggiamento critico di tipo riflessivo, in<br />

grado di comprendere e gestire forze dinamiche e sociali complesse. <strong>per</strong> sollecitare azioni che<br />

mob<strong>il</strong>itino gli utenti bisogna farsi coinvolgere meno nelle attività burocratiche e muoversi di<br />

più all’interno delle comunità. Bisogna tornare ad investire nel <strong>la</strong>voro sociale di comunità.<br />

Questa prospettiva richiede agli o<strong>per</strong>atori di considerare gli utenti dei cittadini attivi e<br />

agenti, che contribuiscono all’intervento e non si limitano a richiederlo. affinché ciò possa<br />

accadere, <strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione o<strong>per</strong>atore-utente va ridefinita come una negoziazione interattiva in<br />

cui l’o<strong>per</strong>atore sostiene l’utente nello sforzo di acquisire le risorse necessarie <strong>per</strong> ricoprire un<br />

ruolo paritario nei processi decisionali, <strong>per</strong> diventare membro del<strong>la</strong> società a tutti gli effetti.<br />

in un’ottica di reciprocità, <strong>la</strong> società si serve dell’o<strong>per</strong>atore sociale <strong>per</strong> rispondere ai<br />

bisogni insoddisfatti delle <strong>per</strong>sone. Nell’accettare l’aiuto dell’o<strong>per</strong>atore, l’utente acquisisce<br />

l’obbligo di contribuire a sua volta al<strong>la</strong> società. <strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione di aiuto non avrebbe senso<br />

senza questa reciprocità e senza che entrambe le parti si impegnino <strong>per</strong> <strong>la</strong> giustizia sociale.<br />

Combinando l’interdipendenza con <strong>la</strong> reciprocità e <strong>la</strong> giustizia sociale si gettano le basi <strong>per</strong><br />

un approccio olistico al<strong>la</strong> pratica del <strong>la</strong>voro sociale, un approccio in grado di contemp<strong>la</strong>re<br />

sia i problemi <strong>per</strong>sonali sia quelli strutturali, nonché di legittimare <strong>il</strong> ruolo degli o<strong>per</strong>atori<br />

come agenti di cambiamento, impegnati <strong>per</strong> l’inclusione sociale a livello del singolo ma<br />

anche del<strong>la</strong> società nel suo insieme.<br />

<strong>per</strong> <strong>il</strong> <strong>la</strong>voro sociale <strong>la</strong> sfida è quel<strong>la</strong> di sovvertire <strong>la</strong> prospettiva, ormai profondamente<br />

radicata, che distingue tra <strong>per</strong>sone meritevoli e non, <strong>per</strong> sostituir<strong>la</strong> con una prospettiva<br />

diversa, incentrata sul concetto di cittadinanza, seguendo <strong>il</strong> quale ogni individuo viene<br />

trattato con dignità; si riconosce l’interdipendenza tra le <strong>per</strong>sone, si dimostra solidarietà,<br />

attraverso re<strong>la</strong>zioni reciproche e mutuamente vantaggiose. <strong>per</strong> poter su<strong>per</strong>are le divisioni<br />

diadiche nell’intervento professionale, gli o<strong>per</strong>atori devono ripensare le comunità come<br />

entità dinamiche e interattive.<br />

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