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Scarica il documento - Dipartimento per la Giustizia Minorile

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es<strong>per</strong>ienze<br />

è a partire da queste considerazioni che sono state realizzate le cinque ricerche svolte<br />

all’interno del progetto “Beyond repression”.<br />

tutte le organizzazioni che hanno svolto le ricerche da diverso tempo <strong>la</strong>vorano nel<br />

campo del<strong>la</strong> prevenzione del<strong>la</strong> violenza giovan<strong>il</strong>e proponendo soluzioni alternative alle politiche<br />

repressive solitamente adottate dai governi dei paesi in cui o<strong>per</strong>ano. soluzioni<br />

nate dal<strong>la</strong> partecipazione diretta degli stessi giovani, dal<strong>la</strong> loro voglia di trovare un’alternativa<br />

al<strong>la</strong> violenza che li vede come vittime innocenti, prima ancora che come responsab<strong>il</strong>i.<br />

soluzioni che, come dimostrano le stesse ricerche, sembrano essere molto<br />

più efficaci delle politiche governative di stampo repressivo a cui questi giovani hanno<br />

cercato di reagire.<br />

l’obiettivo delle ricerche era prima di tutto quello di dare <strong>la</strong> possib<strong>il</strong>ità a questi giovani<br />

di studiare <strong>il</strong> contesto in cui vivono e le difficoltà che quotidianamente si trovano ad<br />

affrontare; di poter avere <strong>la</strong> possib<strong>il</strong>ità di analizzare e valutare <strong>il</strong> <strong>la</strong>voro da essi compiuto<br />

all’interno del proprio gruppo e/o del<strong>la</strong> propria comunità in termini di miglioramento del<strong>la</strong><br />

condizione dei giovani coinvolti nelle attività da essi organizzate e di prevenzione e riduzione<br />

del<strong>la</strong> violenza, offrendo a chi <strong>la</strong>vora nel campo del<strong>la</strong> prevenzione del<strong>la</strong> violenza proposte<br />

educative che possono essere riprodotte in contesti sim<strong>il</strong>i e che rappresentano una valida<br />

alternativa al<strong>la</strong> repressione.<br />

Gli studi sono stati condotti in tre paesi del Centro america, el salvador, Guatema<strong>la</strong> e<br />

Honduras, considerati tra i più poveri e diseguali dell’america <strong>la</strong>tina, e in due paesi europei,<br />

entrambi caratterizzati da una forte immigrazione dall’america <strong>la</strong>tina, spagna e italia.<br />

<strong>la</strong> ricerca, condotta dall’associazione Cinde in el salvador, ha cercato di dimostrare<br />

come gli interventi nel<strong>la</strong> prima infanzia possano aiutare a prevenire <strong>la</strong> violenza delle pand<strong>il</strong><strong>la</strong>s.<br />

attraverso un’ analisi qualitativa svolta ut<strong>il</strong>izzando interviste in profondità e osservazione<br />

etnografica si è potuto studiare, in partico<strong>la</strong>re, <strong>la</strong> situazione dei giovani nel quartiere<br />

di soyapango, a san salvador, uno dei più affetti dal<strong>la</strong> violenza delle maras e dove l’associazione<br />

svolge <strong>la</strong> sua attività con i bambini in età presco<strong>la</strong>re e i loro genitori. Qui <strong>la</strong> marginalizzazione<br />

e l’esclusione sociale che s<strong>per</strong>imentano i giovani fanno sì che l’idea di entrare<br />

a far parte di una pand<strong>il</strong><strong>la</strong> sia considerata l’unica opzione possib<strong>il</strong>e <strong>per</strong> poter ottenere<br />

riconoscimento e rispetto dagli altri, mentre, contemporaneamente, le politiche repressive<br />

adottate nel paese hanno prodotto un effetto inverso a quello propagandato, provocando<br />

un aumento del<strong>la</strong> violenza e degli omicidi.<br />

in questo contesto <strong>la</strong> prevenzione, attraverso programmi di lungo <strong>per</strong>iodo focalizzati<br />

sul<strong>la</strong> prima infanzia e diretti a giovani in situazioni di alto rischio sociale, si prof<strong>il</strong>a come<br />

<strong>il</strong> metodo migliore <strong>per</strong> poter ridurre l’attrazione che le pand<strong>il</strong><strong>la</strong>s esercitano sui giovani. <strong>il</strong><br />

successo registrato dall’associazione dimostra quello che già numerosi studi avevano indicato,<br />

ovvero che i problemi di aggressività e di violenza verbale, fisica e criminale sono<br />

generalmente causati da condizioni di violenza che i giovani hanno s<strong>per</strong>imentato o a cui<br />

hanno assistito nel<strong>la</strong> prima infanzia, e che li hanno convertiti in <strong>per</strong>sone violente. <strong>la</strong> comunità<br />

studiata è caratterizzata da povertà, disgregazione fam<strong>il</strong>iare e violenza e rappresenta<br />

un contesto ideale <strong>per</strong> lo sv<strong>il</strong>uppo e <strong>la</strong> diffusione delle pand<strong>il</strong><strong>la</strong>s. Ciò nonostante non tutti<br />

i giovani che vi abitano hanno deciso di entrare a far parte di questi gruppi. in partico<strong>la</strong>re<br />

coloro che sono circondati da un ambiente fam<strong>il</strong>iare adeguato e hanno potuto, tramite<br />

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