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Scarica il documento - Dipartimento per la Giustizia Minorile

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Dossier<br />

c’è chi dice no: educare al<strong>la</strong> legalità<br />

di Maria Randazzo<br />

“C’è chi dice no” è un progetto di educazione al<strong>la</strong> legalità che, partendo dall’ipM<br />

di Catania, coinvolge le scuole di i grado di tutta <strong>la</strong> regione sic<strong>il</strong>ia. l’idea nasce da patrizia<br />

zerbi, editore di Carthusia e da un’ es<strong>per</strong>ienza sul campo di un assistente di polizia penitenziaria<br />

in servizio presso <strong>il</strong> Centro di prima accoglienza di Catania, Francesco de Martino,<br />

che ut<strong>il</strong>izza come strumento professionale <strong>il</strong> kit “pinocchio” <strong>per</strong> spiegare le regole del<strong>la</strong><br />

struttura ai minori.<br />

da qui al coinvolgimento dell’istituto penale <strong>per</strong> i Minorenni di Catania, del Centro<br />

<strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>Giustizia</strong> Minor<strong>il</strong>e del<strong>la</strong> sic<strong>il</strong>ia e del<strong>la</strong> rete di es<strong>per</strong>ti <strong>per</strong> <strong>la</strong> sua realizzazione: Fondazione<br />

vodafone italia, <strong>il</strong> Consorzio <strong>il</strong> Nodo, Movieside, <strong>la</strong> regione sic<strong>il</strong>ia, <strong>la</strong> provincia di<br />

Catania, <strong>il</strong> Comune di Buccheri.<br />

l’idea si esplicita in un kit didattico: “apriscatole” che contiene:<br />

– una scato<strong>la</strong> p<strong>la</strong>ncia gioco con carte e segnalini <strong>per</strong> giocare;<br />

– <strong>il</strong> dvd “ti aspetto fuori” ( f<strong>il</strong>m, backstage e foto di scena);<br />

– <strong>il</strong> dvd “Benedetta”.<br />

Con <strong>la</strong> su<strong>per</strong>visone di domenico Bar<strong>il</strong>là psicoterapeuta e autore, nove ragazzi<br />

dell’ipM sono diventati sceneggiatori e attori del f<strong>il</strong>m “ti aspetto Fuori”, ideato e diretto<br />

dal regista alfio d’agata e prodotto da Movieside.<br />

i giovani hanno recitato insieme ad attori professionisti, come Nino Frassica, Giovanni<br />

Martorana e a una vera troupe cinematografica.<br />

Hanno <strong>la</strong>vorato con le loro storie di vita, <strong>per</strong> circa tre mesi, incontrandosi settimanalmente<br />

con gli o<strong>per</strong>atori <strong>per</strong> <strong>la</strong> realizzazione del<strong>la</strong> sceneggiatura del cortometraggio.<br />

par<strong>la</strong>ndo, litigando, giocando hanno discusso di regole, di rispetto, di significati. proprio<br />

loro che si trovano in istituto <strong>per</strong> aver trasgredito.<br />

alcuni si sono messi in discussione, altri hanno messo in discussione le regole e gli<br />

adulti che non riescono ad essere “modelli significativi”.<br />

affascinante e faticosa <strong>la</strong> fase del<strong>la</strong> realizzazione del cortometraggio, avvenuta i<br />

primi cinque giorni dello scorso mese di settembre: bisognava conc<strong>il</strong>iare i vincoli di una<br />

struttura chiusa (gli orari, le autorizzazioni, <strong>la</strong> complessità dei ruoli) con le esigenze di un set<br />

cinematografico, comprese le bizze delle primedonne e <strong>la</strong> presenza delle variegate figure<br />

professionali che girano intorno al<strong>la</strong> realizzazione di un f<strong>il</strong>m.<br />

<strong>per</strong> cinque giorni i nostri ragazzi sono stati impegnati nelle riprese, dalle otto di mattina<br />

alle nove di sera, senza mai stancarsi, vivendo un’es<strong>per</strong>ienza nuova, giornate non più<br />

scandite dagli orari e dalle attività previsti dal rego<strong>la</strong>mento interno, liberi di essere altro da<br />

sé, non più detenuti, ma attori di un f<strong>il</strong>m che provava a raccontarli.<br />

le es<strong>per</strong>ienze belle contagiano e i poliziotti penitenziari, frequentemente tratteggiati<br />

come un po’ scettici sul valore delle attività educative, si sono fatti coinvolgere volentieri,<br />

condividendo con i ragazzi tempi e spazi, accettando di recitare <strong>la</strong> “loro parte” e <strong>per</strong> questa<br />

volta…tutti i protagonisti del Corto si sono ritrovati dal<strong>la</strong> stessa parte.<br />

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