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Dossier<br />

i significati sono stati esplicitati da 90 o<strong>per</strong>atori (71 assistenti sociali, 4 psicologi, 14<br />

educatori, 1 o<strong>per</strong>atore socio assistenziale) e da 47 giudici (2 presidenti, 1 Gup, 4 Gip, 20<br />

Go, 8 G, 6 sp, 6 p).<br />

<strong>la</strong> differenziazione di significato del<strong>la</strong> messa al<strong>la</strong> prova è r<strong>il</strong>evab<strong>il</strong>e dalle diverse professioni:<br />

sguardi differenti problematizzano aspetti diversi.<br />

<strong>per</strong> gli o<strong>per</strong>atori, <strong>la</strong> messa al<strong>la</strong> prova è, nel<strong>la</strong> storia dei ragazzi, l’inizio di una svolta<br />

<strong>per</strong>sonale e <strong>la</strong> possib<strong>il</strong>e attivazione di un cambiamento. <strong>per</strong> i magistrati rappresenta <strong>il</strong> valore<br />

dell’espiazione, oltre che un positivo orientamento nel<strong>la</strong> vita ed una possib<strong>il</strong>ità di riscatto.<br />

l’ammissione al<strong>la</strong> prova, <strong>per</strong> gli o<strong>per</strong>atori ed i magistrati, ha un peso ideologico/<br />

culturale molto più significativo dell’esclusione del<strong>la</strong> proposta. <strong>la</strong> prova é interpretata<br />

come un’opportunità educativa proponib<strong>il</strong>e a tutti i ragazzi; in essa i significati del modello<br />

socio/educativo e del principio di minima offensività si integrano <strong>per</strong>fettamente,<br />

nell’offrire al ragazzo uno spazio di intervento volto al<strong>la</strong> ricomposizione del<strong>la</strong> frattura tra<br />

l’es<strong>per</strong>ienza del reato e <strong>la</strong> storia <strong>per</strong>sonale, tra l’azione deviante e <strong>la</strong> società. <strong>per</strong> gli o<strong>per</strong>atori<br />

e <strong>per</strong> i magistrati, dunque, non <strong>il</strong> reato, ma l’osservazione di alcune caratteristiche<br />

di <strong>per</strong>sonalità – l’assunzione di responsab<strong>il</strong>ità, <strong>la</strong> partecipazione attiva del ragazzo ed <strong>il</strong><br />

suo predisporsi psicologico all’impegno – orientano <strong>la</strong> fattib<strong>il</strong>ità del progetto di messa<br />

al<strong>la</strong> prova.<br />

una vera assunzione di responsab<strong>il</strong>ità da parte del ragazzo origina dal<strong>la</strong> sua comprensione<br />

dei significati riparativo/simbolici ed alimenta <strong>la</strong> sua volontà a cambiare. <strong>per</strong> gli o<strong>per</strong>atori,<br />

non solo <strong>la</strong> fattib<strong>il</strong>ità ma anche l’esito positivo del progetto sono favoriti proprio dal<strong>la</strong><br />

tenuta cognitivo/emotiva e dal<strong>la</strong> volontà dichiarata ed agita dal ragazzo di migliorare.<br />

Gli o<strong>per</strong>atori sono inoltre consapevoli di quanto sia determinante, dentro <strong>il</strong> progetto<br />

di messa al<strong>la</strong> prova, <strong>la</strong> costruzione di una re<strong>la</strong>zione significativa col ragazzo. <strong>il</strong> loro riferirsi<br />

al<strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione definisce un ambito di o<strong>per</strong>atività reale, un <strong>per</strong>corso di “cura” che presuppone<br />

una presa in carico complessiva del ragazzo e che prova a r<strong>il</strong>anciare nuove prospettive<br />

di senso dentro <strong>il</strong> suo mondo.<br />

proprio l’intenzionalità metodologica del<strong>la</strong> presa in carico rende applicab<strong>il</strong>e <strong>il</strong> provvedimento<br />

e <strong>la</strong> validità di quest’ultimo è connessa al<strong>la</strong> sua praticab<strong>il</strong>ità dentro una re<strong>la</strong>zione<br />

d’aiuto.<br />

sui significati del<strong>la</strong> prova secondo <strong>la</strong> logica dei diversi servizi, ogni professionalità<br />

sottolinea un aspetto differente. Gli o<strong>per</strong>atori insistono sull’esplicitata motivazione al cambiamento<br />

da parte del ragazzo e sul suo “intuib<strong>il</strong>e” bisogno di affrancamento dai contesti<br />

del disagio, <strong>per</strong> rie<strong>la</strong>borare <strong>il</strong> reato e rivedere criticamente <strong>la</strong> sua vita. i magistrati considerano<br />

<strong>la</strong> messa al<strong>la</strong> prova innanzitutto come opportunità di prevenzione del<strong>la</strong> recidiva, dunque<br />

come azione di contrasto ad un’eventuale ricaduta deviante. inoltre, <strong>la</strong> messa al<strong>la</strong> prova<br />

può compensare una grave situazione di degrado socio/assistenziale e può aiutare <strong>il</strong> ragazzo<br />

a prendere coscienza delle proprie difficoltà ed a consolidare <strong>la</strong> stima di sé, attraverso<br />

un <strong>per</strong>corso di crescente responsab<strong>il</strong>izzazione.<br />

sul peso decisionale che i servizi esercitano nel proporre <strong>la</strong> messa al<strong>la</strong> prova, gli o<strong>per</strong>atori<br />

degli ussm definiscono <strong>la</strong> loro competenza nell’individuazione delle risorse, nell’accompagnamento<br />

del minore e del<strong>la</strong> famiglia, nel<strong>la</strong> costruzione del<strong>la</strong> rete sociale, nel<strong>la</strong> regia<br />

del progetto e del<strong>la</strong> predisposizione delle attività, nello spazio di ascolto e sostegno, nel<strong>la</strong><br />

chiarificazione di senso. i magistrati delineano invece <strong>il</strong> proprio ruolo nel controllo e nel<strong>la</strong><br />

valutazione del<strong>la</strong> proposta, nel<strong>la</strong> verifica dell’andamento del<strong>la</strong> prova e nel monitoraggio.<br />

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