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Scarica il documento - Dipartimento per la Giustizia Minorile

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es<strong>per</strong>ienze<br />

l’azione di Cinde, frequentare l’as<strong>il</strong>o e partecipare a programmi di sostegno sco<strong>la</strong>stico o<br />

ricevere borse di studio <strong>per</strong> frequentare <strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> su<strong>per</strong>iore, non sono mai diventati membri<br />

di pand<strong>il</strong><strong>la</strong>s né hanno mai desiderato entrare a farvi parte. al contrario, chi, pur avendo<br />

partecipato alle attività di Cinde, ha continuato a vivere in un contesto fam<strong>il</strong>iare violento<br />

ed economicamente svantaggiato, ha finito <strong>per</strong> essere coinvolto in attività <strong>il</strong>legali e <strong>per</strong><br />

essere espulso, di conseguenza, dal sistema sco<strong>la</strong>stico; ciò dimostra che l’approccio verso<br />

<strong>la</strong> prevenzione del<strong>la</strong> violenza deve essere multidisciplinare e coinvolgere diversi aspetti del<strong>la</strong><br />

vita dei giovani e delle loro famiglie.<br />

a bambini e adolescenti è diretto anche l’intervento che l’associazione arte accion<br />

svolge in Honduras. Qui è stato condotto uno studio, ut<strong>il</strong>izzando l’analisi quantitativa e<br />

qualitativa, tra alcune comunità a rischio di esclusione sociale nel<strong>la</strong> zona del<strong>la</strong> valle de<br />

amarateca, nel Municipio del distrito central, partico<strong>la</strong>rmente colpita dall’uragano Mitch<br />

nel 2001 e afflitta da condizioni di povertà estrema ed emarginazione, oltre che dal<strong>la</strong> forte<br />

presenza delle pand<strong>il</strong><strong>la</strong>s. obiettivo dello studio era quello di valutare l’impatto del<strong>la</strong> metodologia<br />

ludico-artistica di arte accion sui giovani del<strong>la</strong> comunità, in modo da strutturare<br />

una strategia educativa di lungo <strong>per</strong>iodo. secondo quanto emerso, <strong>la</strong> metodologia ut<strong>il</strong>izzata<br />

funziona come metodo di prevenzione nei confronti del<strong>la</strong> violenza giovan<strong>il</strong>e avendo un<br />

forte impatto su alcuni fattori che comunemente portano i giovani a infrangere <strong>la</strong> legge.<br />

tra le altre cose, infatti, i dati e le testimonianze dirette raccolti durante <strong>la</strong> ricerca, hanno<br />

dimostrato che tale metodo contribuisce ad elevare l’autostima e <strong>il</strong> senso di identità,<br />

migliora le re<strong>la</strong>zioni inter<strong>per</strong>sonali a livello fam<strong>il</strong>iare, comunitario e sco<strong>la</strong>stico, oltre che <strong>il</strong><br />

rendimento sco<strong>la</strong>stico, migliora l’immagine che <strong>la</strong> comunità ha dei giovani prevenendo<br />

comportamenti discriminatori, rafforza <strong>la</strong> leadership giovan<strong>il</strong>e e contribuisce a far sì che i<br />

giovani si pongano mete positive da raggiungere all’interno di uno spazio, quello ludico e<br />

artistico, considerato <strong>per</strong> essi partico<strong>la</strong>rmente attrattivo.<br />

spesso <strong>il</strong> “fenomeno” dei bambini di strada viene confuso con quello delle pand<strong>il</strong><strong>la</strong>s<br />

e ad essi riservato lo stesso trattamento repressivo (carcere, uccisioni, maltrattamenti, vio<strong>la</strong>zioni,…);<br />

al contrario, i giovani che vivono in strada non appartengono a questi gruppi, nè<br />

svolgono attività criminali, ma sono prima di tutto vittime di violenza. Non hanno diritto al<strong>la</strong><br />

vita e all’integrità <strong>per</strong>sonale, <strong>per</strong>ché spesso picchiati e uccisi dagli squadroni del<strong>la</strong> morte.<br />

Non hanno diritto al<strong>la</strong> nazionalità, <strong>per</strong>ché molti non sono iscritti all’anagrafe e non hanno<br />

documenti. Non hanno diritto al<strong>la</strong> salute <strong>per</strong>ché non vengono curati presso i centri sanitari<br />

pubblici né possono <strong>per</strong>mettersi di pagare servizi di salute privati. Non hanno diritto al<strong>la</strong><br />

casa, <strong>per</strong>ché spesso costretti a vivere in strada dopo essere fuggiti dal<strong>la</strong> propria famiglia,<br />

che abusava di loro. Non hanno diritto al <strong>la</strong>voro, non essendo riconosciuti come cittadini.<br />

Non hanno diritto al rispetto come <strong>per</strong>sone, <strong>per</strong>ché continuamente um<strong>il</strong>iati e discriminati.<br />

Non hanno diritto all’educazione <strong>per</strong>ché non sono ammessi nelle scuole pubbliche e non<br />

possono <strong>per</strong>mettersi scuole private. Grazie al supporto del Mojoca, che <strong>la</strong>vora a Città del<br />

Guatema<strong>la</strong>, che li accoglie e li sostiene dal punto di vista sanitario, educativo e dello sv<strong>il</strong>uppo<br />

di attività economiche, non solo i beneficiari hanno potuto migliorare <strong>la</strong> propria situazione<br />

e, in molti casi, uscire dal<strong>la</strong> strada, ma soprattutto, grazie a questo studio, condotto<br />

con <strong>il</strong> metodo del<strong>la</strong> ricerca-azione, è emerso come i giovani abbiano aumentato <strong>la</strong> propria<br />

coscienza sociale rispetto alle cause dei problemi re<strong>la</strong>tivi al<strong>la</strong> violenza, al consumo di droga<br />

e all’emarginazione sociale. le storie di coloro che hanno partecipato ai programmi del<br />

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