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Dossier<br />

<strong>la</strong>voro), 2105 (obbligo di fedeltà), 2106 (sanzioni disciplinari), <strong>per</strong> <strong>la</strong> parte che concerne<br />

le norme da osservare da parte del <strong>la</strong>voratore subordinato nel suo rapporto con <strong>il</strong> datore<br />

di <strong>la</strong>voro.<br />

in tema di responsab<strong>il</strong>ità, <strong>la</strong> condizione degli assistenti sociali che sono dipendenti<br />

da privati è rego<strong>la</strong>ta dall’art. 2049 del c.c., in cui è espresso <strong>il</strong> principio che i padroni e i<br />

committenti sono responsab<strong>il</strong>i dei danni arrecati a terzi dal fatto <strong>il</strong>lecito dalle <strong>per</strong>sone che<br />

impiega al proprio servizio.<br />

va in proposito r<strong>il</strong>evato che <strong>per</strong>ché tale evenienza si verifichi è necessario dimostrare<br />

che deve sussistere un rapporto diretto di preposizione fra l’autore del fatto dannoso e <strong>il</strong><br />

suo responsab<strong>il</strong>e, e che <strong>il</strong> danno sia stato provocato nell’esercizio delle incombenze a cui<br />

si è adibiti.<br />

<strong>la</strong> responsab<strong>il</strong>ità verso terzi non esclude comunque un diritto di rivalsa da parte<br />

del datore di <strong>la</strong>voro, che può quindi rivalersi nei confronti del dipendente in base all’art.<br />

2043 c.c..<br />

La responsab<strong>il</strong>ità civ<strong>il</strong>e<br />

secondo quanto disposto dal Codice civ<strong>il</strong>e, <strong>la</strong> fonte primaria di riferimento è <strong>il</strong><br />

libro iv, titolo i, titolo iX.<br />

l’art 1173 c.c. stab<strong>il</strong>isce che le obbligazioni possono derivare da fatti <strong>il</strong>leciti, ossia da<br />

comportamenti dolosi o colposi che un soggetto commette a danno di altri.<br />

Gli atti giuridici <strong>il</strong>leciti sono distinti in:<br />

• <strong>il</strong>leciti civ<strong>il</strong>i, che sorgono dal<strong>la</strong> vio<strong>la</strong>zione di norme poste a tute<strong>la</strong> di interessi prevalentemente<br />

privati. tale vio<strong>la</strong>zione comporta <strong>la</strong> sottoposizione del soggetto a<br />

responsab<strong>il</strong>ità civ<strong>il</strong>i, e quindi soggetto a sanzioni civ<strong>il</strong>i.<br />

l’<strong>il</strong>lecito civ<strong>il</strong>e è essenzialmente atipico: qualunque atto doloso o colposo che provoca<br />

ad altri un danno ingiusto, obbliga chi lo compie a risarcire <strong>il</strong> danno.<br />

le principali figure dell’<strong>il</strong>lecito civ<strong>il</strong>e sono configurab<strong>il</strong>i, in re<strong>la</strong>zione ai diversi tipi di<br />

diritti lesi, nel<strong>la</strong> vio<strong>la</strong>zione dei diritti del<strong>la</strong> <strong>per</strong>sonalità: vita, integrità fisica, onore,<br />

riservatezza, immagine, nome, identità <strong>per</strong>sonale.<br />

• Illeciti penali (o reati) che sorgono dal<strong>la</strong> vio<strong>la</strong>zione di norme poste a tute<strong>la</strong> degli<br />

interessi prevalentemente pubblici. tale vio<strong>la</strong>zione comporta <strong>la</strong> sottoposizione del<br />

soggetto a responsab<strong>il</strong>ità penale, e quindi soggetto a sanzioni penali.<br />

l’<strong>il</strong>lecito penale è essenzialmente tipico: nessuno può essere punito <strong>per</strong> un fatto che<br />

non sia espressamente previsto dal<strong>la</strong> legge come reato (“nullum crimen sine lege”).<br />

l’art. 2043 c.c. dispone che qualunque fatto doloso o colposo, che cagiona ad altri<br />

un danno ingiusto, obbliga colui che ha commesso <strong>il</strong> fatto a risarcire <strong>il</strong> danno.<br />

l’<strong>il</strong>lecito civ<strong>il</strong>e consiste quindi nel generico dovere giuridico di non arrecare danno<br />

ad altri (“neminem non ledere”), <strong>la</strong> cui vio<strong>la</strong>zione obbliga chi l’ha commessa a risarcire <strong>il</strong><br />

danno.<br />

a tale riguardo è necessario distinguere tra:<br />

• responsab<strong>il</strong>ità contrattuale, che si manifesta quando l’<strong>il</strong>lecito configura <strong>la</strong> vio<strong>la</strong>zione<br />

di uno specifico dovere giuridico (inadempimento dell’obbligazione preesistente<br />

fra le parti);<br />

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