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Scarica il documento - Dipartimento per la Giustizia Minorile

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speciale<br />

<strong>per</strong> quanto riguarda <strong>il</strong> <strong>la</strong>voro che si svolge nell’istituto penale <strong>per</strong> i Minorenni di Catania,<br />

questa fattispecie rappresenta <strong>la</strong> maggioranza dei casi che hanno fatto ingresso in<br />

questo istituto (circa tre quarti del totale dei casi).<br />

<strong>il</strong> secondo quadro appare, invece, di diffic<strong>il</strong>e connotazione, in quanto esistono casi<br />

nei cui confronti è applicata <strong>la</strong> misura del<strong>la</strong> custodia caute<strong>la</strong>re in carcere a minori, senza<br />

che, <strong>per</strong>ò, si abbia conoscenza degli stessi.<br />

a volte può accadere, infatti, che <strong>il</strong> sistema giudiziario, a motivo di esigenze strettamente<br />

caute<strong>la</strong>ri e <strong>per</strong> garantire queste ultime, non tuteli quelle che sono le condizioni<br />

psicologiche del minore, <strong>la</strong> sua maturità e le esigenze del<strong>la</strong> sua educazione. <strong>per</strong>tanto, <strong>il</strong><br />

giudice <strong>per</strong> le indagini preliminari, sul<strong>la</strong> richiesta di applicazione delle misura caute<strong>la</strong>re che<br />

proviene dal pubblico ministero, <strong>la</strong> applica senza tenere conto delle esigenze previste dal<br />

d.p.r. n. 448/88.<br />

appare chiaro che <strong>per</strong> quanto riguarda questa tipologia di casi ci si sposta su un piano<br />

strettamente giudiziario 20 . in questo ambito <strong>la</strong> misura caute<strong>la</strong>re del<strong>la</strong> custodia in carcere<br />

che si applica è in re<strong>la</strong>zione so<strong>la</strong>mente al dettato previsto dal codice di procedura penale,<br />

ovvero alle esigenze caute<strong>la</strong>ri previste dall’art. 274 21 e ai criteri dell’art. 275. in questo<br />

momento prevale solo <strong>la</strong> decisione del giudice in re<strong>la</strong>zione alle circostanze ed al<strong>la</strong> gravità<br />

del reato. Non entrano in gioco altri fattori e, <strong>per</strong>tanto, nemmeno quelli soggettivi re<strong>la</strong>tivi<br />

all’offender minore, richiamati più volte e previsti dal codice di procedura penale minor<strong>il</strong>e<br />

e nonostante essi stessi siano definiti da una parte del<strong>la</strong> dottrina come “principi generali<br />

autonomi rispetto a quelli del cpp”. 22<br />

Gli ingressi presso l’IPM di Catania<br />

l’istituto penale <strong>per</strong> i Minorenni di Catania-Bicocca, ha sempre rappresentato, nel<br />

panorama nazionale – insieme ad altri istituti come quelli di M<strong>il</strong>ano (Beccaria), roma (Casal<br />

del Marmo) e torino (Ferranti aporti) - un istituto penale con una grande popo<strong>la</strong>zione di<br />

detenuti.<br />

Nel biennio di riferimento, ovvero quello degli anni 2003 e 2004, re<strong>la</strong>tivo al<strong>la</strong> presente<br />

indagine, hanno fatto ingresso in esso 244 minori: 129 nell’anno 2003 e 115 nell’anno 2004.<br />

tra i 244 minori che hanno fatto ingresso, ben 147 sono stati presenti poiché sottoposti<br />

ad ordinanza di custodia caute<strong>la</strong>re, in posizione giuridica di in attesa di primo giudizio.<br />

i casi di minori entrati in esecuzione del<strong>la</strong> pena da espiare, ovvero di definitivi, sono<br />

stati 91. Hanno fatto ingresso anche minori (tre), i quali, in custodia caute<strong>la</strong>re, avevano una<br />

20 vedi appendice, allegato n. 2, nel quale <strong>la</strong> custodia caute<strong>la</strong>re, motivata dalle esigenze di cui all’art. 23<br />

d.p.r. 448/88 lett. a) e c), non trova alcun riferimento nel dato di <strong>per</strong>sonalità del minore.<br />

21 si ricorda che <strong>per</strong> quanto riguarda gli imputati <strong>per</strong> delitti commessi in minore età, <strong>la</strong> Corte Costituzionale<br />

con sentenza n. 359 del 26 luglio 2000 ha dichiarato l’<strong>il</strong>legittimità costituzionale <strong>per</strong> difetto di delega dell’esigenza<br />

caute<strong>la</strong>re prevista dal codice di procedura penale, all’art. 274, punto b, e richiamata dall’art. 23 del d.p.r. 448/88,<br />

comma 2, punto b: “se l’imputato si è dato al<strong>la</strong> fuga o sussiste concreto <strong>per</strong>icolo che egli si dia al<strong>la</strong> fuga”.<br />

22 vedi F. palomba, op. cit, p. 60 “… lo stesso d.p.r. n. 448/88 contiene l’enunciazione di principi generali<br />

del processo penale minor<strong>il</strong>e (si pensi, ad esempio, al<strong>la</strong> disposizione contenuta nel<strong>la</strong> seconda parte del comma<br />

1 dell’art. 1 secondo cui ‘tali disposizioni sono applicate in modo adeguato al<strong>la</strong> <strong>per</strong>sonalità ed alle esigenze<br />

educative del minorenne; norma sicuramente di principio <strong>per</strong>ché funge da criterio o<strong>per</strong>ativo che investe tutte le<br />

disposizioni del sistema processuale penale minor<strong>il</strong>e, specifiche o generali)”.<br />

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