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Scarica il documento - Dipartimento per la Giustizia Minorile

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speciale<br />

delle misure caute<strong>la</strong>ri, ma non come ragione del<strong>la</strong> loro applicazione. in sostanza, così come<br />

afferma l. pepino, “i presupposti caute<strong>la</strong>ri ricorrono ed al giudice è rimessa <strong>la</strong> scelta in<br />

ordine al<strong>la</strong> misura più idonea da attuare nel caso concreto” 5 .<br />

<strong>il</strong> prof<strong>il</strong>o educativo, sebbene si voglia tenere conto di questa posizione attenuata, vale a<br />

maggior ragione quando si applica una misura caute<strong>la</strong>re come quel<strong>la</strong> del<strong>la</strong> custodia caute<strong>la</strong>re ex<br />

art. 23 d.p.r. 448, misura definita come extrema ratio, quando, sul<strong>la</strong> base del<strong>la</strong> conoscenza che<br />

si ha del minore, tutte le altre misure appaiono inidonee ad un miglioramento del<strong>la</strong> situazione di<br />

quest’ultimo. <strong>per</strong>tanto si potrebbe concludere che presupposto fondamentale e propedeutico<br />

al fine di irrogare una misura caute<strong>la</strong>re quale quel<strong>la</strong> detentiva è <strong>la</strong> conoscenza del minore.<br />

tuttavia, emerge una profonda contraddizione con quanto detto sino ad ora allorché<br />

viene applicata dal giudice un’ordinanza limitativa del<strong>la</strong> libertà quale quel<strong>la</strong> del<strong>la</strong> custodia<br />

caute<strong>la</strong>re in carcere direttamente dal<strong>la</strong> libertà a soggetti minori che non sono conosciuti.<br />

in questo <strong>la</strong>voro, si prende in esame proprio questo spaccato di realtà giuridica in<br />

re<strong>la</strong>zione a dei casi che hanno fatto ingresso nell’istituto penale <strong>per</strong> i Minorenni di Catania.<br />

<strong>il</strong> <strong>per</strong>iodo di riferimento è quello re<strong>la</strong>tivo al biennio tra <strong>il</strong> 2003-2004 quando, proprio in<br />

quegli anni, hanno fatto ingresso in ipM molti minori (ben 26) direttamente dal<strong>la</strong> libertà<br />

senza passare dal Centro di prima accoglienza.<br />

Lo studio realizzato<br />

da un punto di vista scientifico, <strong>la</strong> prima parte di questo <strong>la</strong>voro prende spunto da<br />

quanto prevede <strong>la</strong> normativa re<strong>la</strong>tivamente al<strong>la</strong> misura del<strong>la</strong> custodia caute<strong>la</strong>re <strong>per</strong> soggetti<br />

minorenni, come risultante dal rapporto di complementarietà tra le disposizioni del d.p.r.<br />

n. 448/88 e quelle del codice di procedura penale ordinario.<br />

<strong>la</strong> seconda parte, invece, analizza <strong>il</strong> fenomeno re<strong>la</strong>tivo ai minori che entrano in istituto<br />

sottoposti a custodia caute<strong>la</strong>re direttamente dal<strong>la</strong> libertà.<br />

re<strong>la</strong>tivamente al numero totale di casi dei minori entrati in ipM direttamente dal<strong>la</strong><br />

libertà sottoposti ad ordinanza di custodia caute<strong>la</strong>re in carcere, si è r<strong>il</strong>evata l’incidenza<br />

che su di esso ha <strong>il</strong> numero dei casi non conosciuti dal giudice al momento dell’emissione<br />

dell’ordinanza di custodia caute<strong>la</strong>re in carcere. di questi ultimi si fa riferimento al reato,<br />

all’assenza di una recidiva (definita come “penal career”), ai tempi del<strong>la</strong> detenzione ed ai<br />

motivi che hanno determinato <strong>la</strong> dimissione del minore dall’istituto e, <strong>per</strong>tanto, ai motivi<br />

che hanno determinato <strong>il</strong> cambiamento del<strong>la</strong> precedente ordinanza di custodia caute<strong>la</strong>re.<br />

Il quadro normativo delineato dal D.P.R. 448/88<br />

<strong>il</strong> d.p.r. 448/88 fornisce gli strumenti che <strong>la</strong> legge n. 81/87, “delega legis<strong>la</strong>tiva al Governo<br />

del<strong>la</strong> repubblica <strong>per</strong> l’emanazione del nuovo codice di procedura penale”, richiede<br />

al sistema giudiziario <strong>per</strong> rego<strong>la</strong>mentare <strong>il</strong> diritto processuale minor<strong>il</strong>e 6 .<br />

<strong>la</strong> legge delega, all’articolo 3, impone al legis<strong>la</strong>tore di provvedere in merito al processo<br />

a carico di imputati minorenni “secondo i principi del nuovo processo penale” ma<br />

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5 vedi l. pepino, Commento al codice di procedura penale. Leggi collegate. Il processo minor<strong>il</strong>e, (a cura di M.<br />

Chiavario), utet, torino, 1994, p. 221.<br />

6 art. 3, legge delega n. 81/87.

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