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"L'Eneide",

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si stava assiso; e a lui col roseo labbro<br />

disse la figlia di Taumante: "Turno,<br />

quel che non oserebbe al tuo desio<br />

prometter nume, ecco per sé t'offerse<br />

l'ora che volge. La città, i compagni,<br />

la flotta abbandonando, Enea s'è mosso<br />

a la reggia d'Evandro palatino:<br />

né basta; s'addentrò fino a le mura<br />

di Còrito riposte, e aduna ed arma<br />

lide schiere di villici. Che stai?<br />

or di cavalli, ora di carri è il tempo;<br />

schierali orsú, rompi ogn'indugio, e piomba<br />

sopra il turbato accampamento".<br />

Disse,<br />

ed al ciel si levò con l'ali tese,<br />

sotto le nubi un grande arco segnando.<br />

La riconobbe il giovine, le palme<br />

alzò, seguí con queste voci il volo:<br />

"Iri, fregio del ciel, chi ti mandava<br />

da le nuvole a me? Donde ad un tratto<br />

questa chiara meteora? dischiuso<br />

il ciel nel mezzo, errar vedo le stelle.<br />

Chiunque sei che chiami a l'armi, seguo<br />

sí gran presagio".<br />

S'appressò, ciò detto,<br />

al fiume, e l'acqua a fior ne attinse, molto<br />

gli Dei pregando, e il ciel colmò di voti.<br />

E già tutto l'esercito era mosso

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