TESI DI LAUREA in Economia Civile VOICE OR - Aiccon
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Capitolo<br />
1<br />
“Le orig<strong>in</strong>i della democrazia<br />
7<br />
e gli sviluppi <strong>in</strong> società<br />
<strong>in</strong>dividualiste e competitive”<br />
1.1 Gli albori della democrazia: quando l’uomo era al “centro”<br />
La parola democrazia (demokratia) è un term<strong>in</strong>e già di per sé ricco di significato:<br />
deriva dall’unione dei term<strong>in</strong>i greci demos, cioè popolo e kratos, ovvero forza, potere,<br />
governo, perciò è letteralmente il “governo del popolo”. Ma, mentre il significato di<br />
“kratos” è univoco, non si può dire altrettanto di “demos”, il quale può <strong>in</strong>dicare<br />
l’<strong>in</strong>sieme di coloro che godono di diritti di cittad<strong>in</strong>anza oppure solo una parte di<br />
cittad<strong>in</strong>i oppure può costituire l’equivalente di “Assemblea” (Greblo, 2000).<br />
La democrazia – anche se non ancora chiamata <strong>in</strong> questi term<strong>in</strong>i, poiché il vocabolo<br />
risale alla metà del V secolo a.C. – nacque ad Atene nel 508-507 a.C. con Clistene, che<br />
<strong>in</strong>trodusse importanti riforme atte a modificare l’organizzazione politica della<br />
cittad<strong>in</strong>anza, e venne abolita nel 322 a.C. con la conquista macedone della città.<br />
Il carattere dist<strong>in</strong>tivo della democrazia ateniese risulta essere l’“esclusività”, <strong>in</strong><br />
quanto essa è considerata più come l’estensione di un privilegio che come la<br />
realizzazione effettiva di un diritto universale (Greblo, 2000); <strong>in</strong>fatti, venivano esclusi<br />
dai diritti politici le donne, i meteci, gli immigrati, gli schiavi. Non tutti, perciò,<br />
potevano <strong>in</strong>tervenire nel prendere decisioni che riguardavano il popolo.<br />
Tra la seconda metà del V e l’<strong>in</strong>izio del IV secolo a.C. , la filosofia <strong>in</strong>com<strong>in</strong>ciò ad<br />
occuparsi della democrazia tramite i Sofisti, degli <strong>in</strong>tellettuali (i c.d. “sapienti”) che<br />
<strong>in</strong>segnavano l’arte della “parola” – da loro ritenuta lo strumento tecnico che permette di<br />
“pensare” – attraverso un modello di “sapere” per tutti, nessuno escluso. Per i Sofisti era<br />
impensabile che potesse esistere qualcuno non facente parte della politica della città,<br />
poiché, secondo loro, l’<strong>in</strong>dividuo doveva essere posto al centro; i Sofisti, qu<strong>in</strong>di, si<br />
fecero promotori dell’Atene democratica e furono testimoni del passaggio da polis<br />
monarchica ad oligarchica e, successivamente, democratica, <strong>in</strong> cui i cittad<strong>in</strong>i più capaci<br />
e virtuosi vengono a porsi come modello educativo per tutti gli altri.