TESI DI LAUREA in Economia Civile VOICE OR - Aiccon
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uona” e perseguirne la realizzazione, a presc<strong>in</strong>dere dal suo esatto contenuto, e che si<br />
suddividono <strong>in</strong> (Arnsperger, Van Parijs, 2003):<br />
• beni naturali primari: cioè salute e talenti, non direttamente sotto il controllo<br />
delle istituzioni sociali;<br />
• beni sociali primari: che a loro volta si suddividono <strong>in</strong> tre categorie:<br />
libertà fondamentali,<br />
accesso alle diverse posizioni sociali;<br />
vantaggi socio-economici legati a queste posizioni (ricchezza,<br />
poteri, prerogative, e le “basi sociali del rispetto di sé”).<br />
Una società giusta è una società le cui istituzioni suddividono i beni sociali primari<br />
<strong>in</strong> modo equo tra tutti i membri, tenendo conto del fatto che questi sono differenti gli<br />
uni dagli altri <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di dotazioni di beni naturali primari: si tratta di scegliere i<br />
pr<strong>in</strong>cipi di giustizia dietro il c.d. velo di ignoranza, ovvero sottomettendo il proprio<br />
giudizio ad una condizione d’imparzialità.<br />
L’equa distribuzione dei beni sociali primari viene fatta attraverso tre pr<strong>in</strong>cipi:<br />
1- il pr<strong>in</strong>cipio di eguale libertà: a garanzia del fatto che a tutti i cittad<strong>in</strong>i sia<br />
assicurata una lista determ<strong>in</strong>ata di libertà fondamentali al livello più elevato<br />
possibile <strong>in</strong> condizioni di eguaglianza;<br />
2- il pr<strong>in</strong>cipio di equa eguaglianza delle opportunità: non esige che si garantisca<br />
a tutti i cittad<strong>in</strong>i la stessa probabilità d’accesso alle diverse posizioni sociali,<br />
bensì soltanto che le persone che hanno gli stessi talenti abbiano la stessa<br />
opportunità di accesso a quelle posizioni – ripartizione delle opportunità, non<br />
delle probabilità;<br />
3- il pr<strong>in</strong>cipio di differenza: prevede che ogni <strong>in</strong>dividuo abbia diritto alla stessa<br />
quota di beni sociali primari, ammettendo diseguaglianze nella distribuzione se<br />
e solo se esse vanno a favore di chi è più svantaggiato – regola del maxim<strong>in</strong>.<br />
Per Rawls, la funzione di benessere sociale, diversamente a quello che accadeva per<br />
gli utilitaristi (vedi supra par. 1.3.2), dovrebbe essere rappresentata da una curva<br />
d’<strong>in</strong>differenza sociale con la seguente forma (Stiglitz, 2003):<br />
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