TESI DI LAUREA in Economia Civile VOICE OR - Aiccon
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competizione e, qu<strong>in</strong>di, una selezione qualitativa che va a vantaggio del<br />
consumatore f<strong>in</strong>ale.<br />
La differenza tra un’economia di mercato che assume un orientamento capitalistico<br />
ed un’economia di mercato civile risiede nella quarta caratteristica: quella relativa al<br />
f<strong>in</strong>e ultimo dell’agire.<br />
Come abbiamo (vedi supra par. 2.2.2), <strong>in</strong>fatti, c’è differenza tra il concetto di bene<br />
totale e bene comune, essendo il primo il risultato di una sommatoria e il secondo di una<br />
produttoria.<br />
L’economia civile fonda la sua attività sul perseguimento del bene comune, tramite,<br />
soprattutto, il pr<strong>in</strong>cipio di reciprocità. Questo postula l’esistenza del concetto di<br />
fraternità: mentre il pr<strong>in</strong>cipio di equità consente ai diversi di essere uguali, il pr<strong>in</strong>cipio<br />
di fraternità permette agli uguali di essere diversi, <strong>in</strong> quanto si basa sul concetto di<br />
“pluralismo” e sulla prospettiva personale.<br />
Ma “reciprocare” significa anche cooperare, ovvero operare <strong>in</strong>sieme per raggiungere<br />
un obiettivo (più o meno materiale), e per farlo deve esistere fiducia tra i soggetti della<br />
relazione, il che presuppone la loro conoscenza. L’atto di fidarsi è, <strong>in</strong>fatti, la<br />
comb<strong>in</strong>azione di credere negli altri e nella loro affidabilità e delle preferenze specifiche<br />
(avversione al rischio, reciprocità, altruismo) di chi si fida.<br />
Le due componenti della fiducia sono pertanto credenze e preferenze, <strong>in</strong> cui le prime<br />
sono più d<strong>in</strong>amiche delle seconde. È stato dimostrato (Sapienza, Toldra, Z<strong>in</strong>gales, 2007)<br />
come la variabilità di ognuna di queste due componenti dipende dal livello di<br />
omogeneità e dal livello di conoscenza reciproca all’<strong>in</strong>terno di ogni caso preso ad<br />
esempio.<br />
Se esiste questa conoscenza allora sarà possibile cooperare anche da un punto di vista<br />
prettamente economico, <strong>in</strong> modo tale da generare così sviluppo economico.<br />
Concludendo il ragionamento, la democrazia <strong>in</strong>tesa come bene relazionale dà vita ad<br />
uno sviluppo economico “civile”, fondato sulle relazioni tra persone e non<br />
sull’<strong>in</strong>dividualismo utilitaristico.<br />
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