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TESI DI LAUREA in Economia Civile VOICE OR - Aiccon

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Nonostante questa teoria abbia ben spiegato l’espansione del commercio mondiale<br />

nel secondo dopoguerra – guidato dagli Stati Uniti – non sono mancate le critiche,<br />

anche da parte dello stesso Vernon.<br />

Innanzitutto, si è rilevato che essa offre una spiegazione dell’orig<strong>in</strong>e dei vantaggi<br />

comparati limitata alla considerazione di un segmento particolare, quello de prodotti<br />

manufatti, ossia quelli concepiti per soddisfare consumatori ricchi e rispondere al<br />

bisogno di risparmiare lavoro.<br />

In secondo luogo, Vernon non ha considerato come le imprese localizzate <strong>in</strong> paesi<br />

poco dotati di materie prime fossero <strong>in</strong>teressate ad <strong>in</strong>trodurre <strong>in</strong>novazioni volte a<br />

risparmiare materie prime piuttosto che lavoro.<br />

Al di là di queste limitazioni concettuali, comunque, la capacità esplicativa della<br />

teoria ha nel tempo subito un logoramento, a causa dei profondi cambiamenti<br />

dell’ambiente <strong>in</strong>ternazionale: l’assunto, <strong>in</strong>fatti, che la maggior parte delle <strong>in</strong>novazioni<br />

tecnologiche provenissero da un unico paese <strong>in</strong> generale, e dagli Stati Uniti <strong>in</strong><br />

particolare, è stato superato con l’affermazione delle imprese giapponesi ed europee sui<br />

mercati mondiali.<br />

Inoltre, la maggior parte delle aziende mult<strong>in</strong>azionali, avendo già sviluppato una<br />

dimensione <strong>in</strong>ternazionale, pianificano la produzione dei prodotti per soddisfare<br />

contemporaneamente differenti mercati, contrastando così l’ipotesi del modello che<br />

voleva che i nuovi prodotti sviluppati dalle imprese fossero pensati per soddisfare le<br />

esigenze della domanda presente <strong>in</strong> un paese e, solo successivamente, anche di altri<br />

mercati.<br />

Inf<strong>in</strong>e, si rende necessario tenere conto che buona parte dei processi di sviluppo<br />

<strong>in</strong>ternazionale avvengono mediante acquisizioni di imprese già operanti o tramite<br />

alleanze con altre imprese e che non si tratta solamente di grandi imprese<br />

mult<strong>in</strong>azionali, ma che la realtà economica è sempre più figurata anche da una miriade<br />

di piccole imprese d<strong>in</strong>amiche che possono operare con una visione globale.<br />

Il passo successivo nelle teorie del commercio <strong>in</strong>ternazionale è stato realizzato da<br />

L<strong>in</strong>der, il quale sostiene che il commercio dei manufatti è determ<strong>in</strong>ato non tanto da<br />

differenze nelle condizioni di offerta quanto da somiglianze nelle condizioni della<br />

domanda.<br />

La proposizione di base è che:<br />

“perché un prodotto venga consumato – o usato come bene di <strong>in</strong>vestimento –<br />

<strong>in</strong> un paese, occorre che vi sia una domanda per tale prodotto […]”.<br />

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