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TESI DI LAUREA in Economia Civile VOICE OR - Aiccon

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3.4 Democrazia, sviluppo e libertà: i diversi approcci<br />

109<br />

“Dove non c’è legge,<br />

non c’è libertà”<br />

(Locke)<br />

Se è vero che le istituzioni democratiche, per quanto importanti, non producono<br />

automaticamente lo sviluppo, poiché il loro uso è condizionato dalla scala di valori della<br />

popolazione e dall’esistenza di opposizioni organizzate, è anche vero, secondo Sen<br />

(2000), che “non ci sono carestie nelle democrazie”, perché il paese democratico, per<br />

quanto povero, evita le carestie se il governo persegue quest’obiettivo e, <strong>in</strong> una<br />

democrazia multipartitica con elezioni e mezzi d’<strong>in</strong>formazione liberi, il governo è<br />

fortemente <strong>in</strong>centivato, sul piano politico, ad impedirle.<br />

Ne deriva che, <strong>in</strong> questo modo, la libertà politica – democrazia – contribuisce a<br />

salvaguardare la libertà economica – sviluppo economico – e la libertà di sopravvivere.<br />

Potendo, perciò, affermare che sia la democrazia a garantire sviluppo economico,<br />

piuttosto che il contrario, si rende necessario comprendere <strong>in</strong> che modo garantire questo<br />

assetto istituzionale nel lungo periodo, essendo la democrazia un bene “fragile”, che va<br />

difeso cont<strong>in</strong>uamente da attacchi esterni e dai suoi detrattori <strong>in</strong>terni (Zamagni, 2005b).<br />

Come sostiene Sartori (2007), la vera libertà da considerare quando si parla di<br />

democrazia è la libertà <strong>in</strong>tesa come rapporto, l’essere libero o non-libero <strong>in</strong> relazione ad<br />

altri. E la libertà politica si dispiega tutta nel rapporto: è coesistere <strong>in</strong> libertà e resistere<br />

nella illibertà. Si tratta di comprendere <strong>in</strong> che cosa consiste la libertà esteriore nonché la<br />

libertà di fare, poiché si tratta di una libertà pratica, empirica e specifica.<br />

Sempre secondo Sartori, l’autore che ha def<strong>in</strong>ito la libertà politica più precisamente è<br />

Hobbes: “libertà propriamente significa assenza di impedimenti esterni” (Leviatano,<br />

cap. 21). Egli centra il problema perché la libertà politica si applica al rapporto cittad<strong>in</strong>i-<br />

Stato esam<strong>in</strong>ato dal punto di vista dei cittad<strong>in</strong>i; si tratta di considerare, qu<strong>in</strong>di, una<br />

libertà contraddist<strong>in</strong>ta da una caratterizzazione “negativa” (o meglio ancora, protettiva).<br />

3.4.1 Il libertarismo morale di Nozick<br />

Il concetto di libertà negativa è stato teorizzato dal filosofo americano Robert Nozick<br />

(1974), che ha sostenuto che il mercato è il solo meccanismo giustificabile per<br />

l’allocazione delle risorse, perché esso solo è compatibile con la protezione della libertà<br />

come assenza di costrizioni. La soluzione ottimale, secondo Nozick, sarebbe quella di

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