TESI DI LAUREA in Economia Civile VOICE OR - Aiccon
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Queste organizzazioni si <strong>in</strong>seriscono all’<strong>in</strong>terno del dibattito riguardante il<br />
preesistente modello dicotomico di ord<strong>in</strong>e sociale composto da mercato e Stato, il primo<br />
produttore e fornitore di beni privati, il secondo fornitore di beni pubblici e<br />
redistributore delle risorse secondo canoni di equità fissati a livello politico: il tutto<br />
secondo il “volere” dei Teoremi dell’<strong>Economia</strong> del Benessere.<br />
L’esistenza delle organizzazioni della società civile (d’ora <strong>in</strong> avanti, OSC) sarebbe<br />
legittimata, secondo alcuni studiosi, dal verificarsi, da un lato, del fallimento dello Stato<br />
(government failure) teorizzato da Weisbrod (1975), dall’altro, di quello del mercato<br />
(market failure) teorizzato da Hansmann (1986).<br />
Secondo Weisbrod, le OSC nascono per soddisfare, dal lato dell’offerta, una<br />
domanda di beni pubblici simili a quelli che lo Stato fornisce ma non è <strong>in</strong> grado di<br />
evadere per quantità e che non viene soddisfatta dal privato profit, <strong>in</strong> quanto non c’è<br />
<strong>in</strong>centivazione alla loro produzione da parte di questi soggetti, poiché si tratta di beni<br />
non escludibili (cui non si può, cioè, applicare un prezzo che permetterebbe di escludere<br />
i consumatori f<strong>in</strong>ali nel caso <strong>in</strong> cui non fossero disposti a pagarlo) che non generano il<br />
profitto ricercato.<br />
Nei contesti ad elevato grado di sviluppo, a causa del “pr<strong>in</strong>cipio di maggioranza”, lo<br />
Stato è portato a soddisfare quasi sempre solo i bisogni espressi da una particolare<br />
tipologia di elettore, il c.d. elettore mediano, chiamato così poiché corrispondente alla<br />
mediana delle preferenze espresse dall’elettorato.<br />
Di conseguenza, secondo la teoria di Weisbrod, verrebbero ad esistere delle<br />
“m<strong>in</strong>oranze <strong>in</strong>soddisfatte” di dimensioni direttamente proporzionali al grado di<br />
eterogeneità – etnica, religiosa, culturale – della società cui ci si riferisce, la cui<br />
presenza legittimerebbe l’orig<strong>in</strong>e delle OSC come fornitori di beni pubblici.<br />
Hansmann, <strong>in</strong>vece, si concentra sul lato della domanda (cioè tenta di spiegare perché<br />
esiste la domanda dei beni e servizi offerti) e trae la conclusione che le OSC prendano<br />
vita per rimediare al problema delle asimmetrie <strong>in</strong>formative, che <strong>in</strong>duce le imprese che<br />
operano per la massimizzazione del profitto a fornire beni e servizi privati di qualità<br />
<strong>in</strong>feriore rispetto a quella promessa o dichiarata (Bruni, Zamagni, 2004). Secondo<br />
Hansmann, le OSC riuscirebbero a supplire il suddetto problema grazie al v<strong>in</strong>colo di<br />
non distribuzione degli utili (Non Profit Distribution Constra<strong>in</strong>t - NPDC), cui sono<br />
tenute a sottoporsi per essere fedeli alla loro forma giuridica, e che sarebbe sufficiente<br />
come segnale di <strong>in</strong>esistenza di comportamenti opportunistici, adottati, <strong>in</strong>vece, dalle<br />
imprese profit.<br />
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