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TESI DI LAUREA in Economia Civile VOICE OR - Aiccon

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gestione ottimale di uno Stato; anzi, sempre di più nel tempo l’istruzione e l’educazione<br />

si sono rivelati elementi fondamentali per lo sviluppo umano ed economico di un paese.<br />

L’op<strong>in</strong>ione di Platone venne ripresa da Aristotele (384-322 a.C.), il quale sostenne<br />

nella “Politica” che l’uomo è un animale politico e sociale, il quale realizza se stesso<br />

all’<strong>in</strong>terno della polis, la comunità della quale fa parte; la politica è l’unione degli esseri<br />

umani per “vivere bene” e la polis lo spazio <strong>in</strong> cui essi sono liberi di <strong>in</strong>contrarsi e <strong>in</strong> cui<br />

sono caratterizzati da uguaglianza.<br />

Proprio per questo motivo, Aristotele condannò Platone sostenendo che la<br />

Repubblica sia errata poiché la polis è “unità di molteplicità e non si possono abolire le<br />

diversità”.<br />

Le forme di governo possibile per Aristotele erano (Greblo, 2000 e Taroni, 2004):<br />

a. il regno o monarchia: il governo di “uno solo”;<br />

b. l’aristocrazia: il governo di pochi (gli aristòi, <strong>in</strong> greco i “migliori”);<br />

c. la politeia: il governo di molti; per Aristotele risulta essere la migliore forma di<br />

governo auspicabile poiché meno soggetta a rivoluzioni.<br />

Se mal <strong>in</strong>terpretate, queste possono degenerare <strong>in</strong>:<br />

a. tirannide o dittatura: la situazione politica <strong>in</strong> cui l’unico soggetto governante non<br />

gode del favore dei sudditi, ha usurpato il potere e lo usa a proprio esclusivo<br />

vantaggio;<br />

b. oligarchia: quando i pochi che detengono il potere non sono i migliori, ma i più<br />

ricchi, che perseguono solo i propri <strong>in</strong>teressi;<br />

c. democrazia, quando a dom<strong>in</strong>are sono la confusione e la demagogia, che<br />

impediscono la realizzazione di un governo razionale.<br />

Anche per Aristotele, qu<strong>in</strong>di, così come per Platone, la democrazia non era una<br />

forma di governo auspicabile, pur restando “la peggiore delle costituzioni buone e la<br />

migliore di quelle cattive” (Greblo, 2000).<br />

Del tutto simile alla visione di Aristotele, seppure di gran lunga successiva dal punto<br />

di vista temporale, è il pensiero sulla democrazia di Tommaso D’Aqu<strong>in</strong>o (1221 o 1225-<br />

1274), sia per la concezione dell’uomo come animale socievole, che per la tripartizione<br />

delle forme di governo realizzabili e delle loro degenerazioni (tra cui ritroviamo la<br />

democrazia).<br />

Tuttavia si può sostenere che, dal momento <strong>in</strong> cui, nel 322 a.C., si conclude la<br />

democrazia ateniese, viene ad est<strong>in</strong>guersi non solo l’argomento ma anche la parola<br />

stessa, con il passaggio al term<strong>in</strong>e repubblica (da res publica, la “cosa di tutti”), con il<br />

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