TESI DI LAUREA in Economia Civile VOICE OR - Aiccon
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La OIE rifiuta il concetto di <strong>in</strong>dividualismo metodologico ed il concetto di <strong>in</strong>dividuo<br />
razionale che massimizza la propria utilità; <strong>in</strong>vece, enfatizza il ruolo delle abitud<strong>in</strong>i,<br />
delle regole comportamentali e delle norme sociali come base dell'azione degli agenti.<br />
L'OIE sviluppa un concetto alternativo di comportamento economico che trova le sue<br />
orig<strong>in</strong>i proprio nelle istituzioni.<br />
Le istituzioni sono le regole secondo le quali le imprese ed i consumatori<br />
rispettivamente "soddisfano" e non "massimizzano" il loro profitto e la loro utilità.<br />
Secondo quest’approccio, <strong>in</strong> economia "<strong>in</strong>stitutions matter": le istituzioni non sono<br />
necessariamente create per essere socialmente ed economicamente efficienti (<strong>in</strong> senso<br />
paretiano); al contrario, esse sono create per servire e preservare gli <strong>in</strong>teressi di alcuni<br />
gruppi sociali e per creare nuove istituzioni. Pertanto, le istituzioni possono def<strong>in</strong>irsi<br />
“efficienti” f<strong>in</strong> tanto che esse permettano il raggiungimento degli obiettivi per i quali<br />
orig<strong>in</strong>ariamente sono state create.<br />
Durante gli anni ‘60 - ’70, negli Stati Uniti, torna <strong>in</strong> auge il filone dell’OIE tuttavia<br />
rivisto da esponenti come John Galbraith (1961): il suo obiettivo era quello di esplorare<br />
la natura societaria e i modi di pianificazione del sistema delle imprese, nonché studiare<br />
l’<strong>in</strong>fluenza dei c.d. imperativi tecnologici, la formazione sociale delle preferenze<br />
<strong>in</strong>dividuali, l’<strong>in</strong>terazione tra sfera privata e sfera pubblica, le forze che <strong>in</strong>fluenzano la<br />
formazione di op<strong>in</strong>ioni del settore pubblico.<br />
Galbraith promosse la “teoria del potere compensativo” (countervail<strong>in</strong>g power),<br />
secondo cui un modo per tenere <strong>in</strong> equilibrio un sistema sociale – riducendone gli<br />
aspetti negativi – è quello di bilanciare l’eccesso di potere detenuto <strong>in</strong> gruppi socio-<br />
economici, consentendo la costituzione di gruppi con <strong>in</strong>teressi contrapposti.<br />
Secondo Galbraith, la “mano <strong>in</strong>visibile” smithiana sarebbe solo causa di<br />
disuguaglianza nonché sottodimensionamento dell’attività di R&S, che <strong>in</strong>vece avrebbe<br />
grande rilievo per il processo di sviluppo economico.<br />
Un altro esponente di questa corrente di pensiero fu Allan Garfield Gruchy (1982), il<br />
quale si fece grande sostenitore del fatto che il mercato sia fonte di fallimenti ed<br />
<strong>in</strong>efficienze quali: disoccupazione, diseguaglianza dei redditi, <strong>in</strong>flazione, <strong>in</strong>adeguatezza<br />
dei servizi sociali, strapotere delle grandi imprese, alienazione e oppressione dei<br />
lavoratori/consumatori.<br />
Gruchy si focalizza sulla necessità di politiche <strong>in</strong>cisive sulla struttura del sistema<br />
economico, tra cui:<br />
attiva politica dei redditi;<br />
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