TESI DI LAUREA in Economia Civile VOICE OR - Aiccon
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CONCLUSIONI<br />
“Il diritto allo sviluppo è un diritto <strong>in</strong>alienabile dell’uomo,<br />
<strong>in</strong> virtù del quale ogni essere umano e tutti i popoli hanno il diritto di partecipare<br />
e di contribuire ad uno sviluppo economico, sociale, culturale, politico<br />
nel quale tutti i diritti dell’uomo e tutte le libertà fondamentali possano essere<br />
pienamente realizzati, e di beneficiare di questo sviluppo.”<br />
(Dichiarazione sul diritto allo sviluppo,<br />
Risoluzione 41/128 dell’Assemblea generale,<br />
4 dicembre 1986)<br />
Gli avvenimenti storici portano con sé cambiamenti che toccano le persone e le loro<br />
idee, è <strong>in</strong>eluttabile; tuttavia, come molto spesso è stato dimostrato, la storia si ripete e,<br />
con le dovute trasformazioni, le persone assumono atteggiamenti già scorti nelle pieghe<br />
del “grande libro” della storia dei popoli.<br />
È per questa ragione che, durante la stesura di questo lavoro, mi sono<br />
particolarmente sorpresa nel riscontrare che ciò che era ovvio <strong>in</strong> passato, oggi agli occhi<br />
di molti può sembrare “strano” ed “<strong>in</strong>appropriato”: mi riferisco al fatto che, nell’antica<br />
Grecia, il governo diretto del popolo fosse <strong>in</strong>sc<strong>in</strong>dibile dalla condizione di libero<br />
cittad<strong>in</strong>o.<br />
Questo presupposto, tanto importante quanto correlato alla natura sociale dell’uomo,<br />
nonostante fosse stato già al tempo dei Greci compreso quale caratteristica<br />
fondamentale per la vita dell’uomo <strong>in</strong> quanto cittad<strong>in</strong>o di una polis, è stato<br />
progressivamente reso meno rilevante e basilare, attraverso quello che può essere<br />
chiamato “effetto spiazzamento” (crowd<strong>in</strong>g out), secondo cui, figurativamente, “la<br />
moneta buona viene scacciata da quella cattiva”.<br />
Infatti, con il passare del tempo, grazie anche alla convergenza di cause che ebbero<br />
orig<strong>in</strong>e <strong>in</strong> più ambiti (sociali, politici, economici, ecc.), è stato il fattore economico a<br />
prendere il sopravvento sull’importanza della libertà: questo fondamentale diritto, per il<br />
quale molti hanno combattuto e lottato, nelle più diverse forme, nel corso dei secoli, ha<br />
assunto una posizione di secondo piano, lasciando spazio nella scala delle priorità alla<br />
“moneta” e al “potere” da essa promulgato.<br />
Ha preso piede l’<strong>in</strong>dividualismo e, di conseguenza, l’<strong>in</strong>teresse per la polis e il bene<br />
della collettività sono stati mano a mano soppiantati dagli <strong>in</strong>teressi personali (sempre<br />
più tendenti a co<strong>in</strong>cidere con quelli monetari ed economici).<br />
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