TESI DI LAUREA in Economia Civile VOICE OR - Aiccon
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1. ownership advantages: l’impresa deve poter disporre di vantaggi competitivi di<br />
proprietà nei confronti delle imprese concorrenti, persistenti nel tempo;<br />
2. <strong>in</strong>ternalizations advantages: i vantaggi esclusivi posseduti devono essere<br />
impiegati al meglio dall’impresa all’<strong>in</strong>terno della propria organizzazione<br />
piuttosto che attraverso il mercato, concedendone la facoltà di utilizzo ad altre<br />
imprese <strong>in</strong>dipendenti attraverso scambi di mercato;<br />
3. locational advantages: l’impresa deve trovare conveniente l’impiego di tali<br />
vantaggi <strong>in</strong> comb<strong>in</strong>azione almeno con qualche fattore di produzione localizzato<br />
nel paese di dest<strong>in</strong>azione dell’<strong>in</strong>vestimento, poiché se così non fosse i mercati<br />
potrebbero essere serviti esclusivamente attraverso flussi di esportazione.<br />
In s<strong>in</strong>tesi, aff<strong>in</strong>ché abbia luogo un IDE, è condizione necessaria che l’impresa<br />
detenga vantaggi competitivi e di <strong>in</strong>ternazionalizzazione, mentre il paese-ospite goda di<br />
vantaggi di localizzazione superiori al paese di orig<strong>in</strong>e dell’impresa.<br />
Tuttavia, la “teoria eclettica” appare, per la sua <strong>in</strong>determ<strong>in</strong>atezza, solo una griglia<br />
d’<strong>in</strong>terpretazione, uno schema di analisi dei fenomeni di <strong>in</strong>ternazionalizzazione e non<br />
come una vera teoria <strong>in</strong> grado di spiegare il processo stesso per quello che riguarda<br />
modalità, dimensioni, motivazioni e tempi della decisione di <strong>in</strong>ternazionalizzarsi.<br />
Secondo la teoria della rivalità oligopolistica elaborata da Knickerbocker nel 1973,<br />
la decisione di <strong>in</strong>vestire all’estero da parte di un’impresa è il frutto di una reazione<br />
strategica agli <strong>in</strong>vestimenti all’estero realizzati dai concorrenti, che può essere suddivisa<br />
<strong>in</strong>:<br />
- strategia follow the leader: nei settori caratterizzati da un elevato livello di<br />
concentrazione, la decisione d’<strong>in</strong>vestire all’estero da parte di un’impresa<br />
sp<strong>in</strong>gerà i concorrenti di riferimento ad adottare comportamenti simili, al f<strong>in</strong>e<br />
di mantenere le proprie quote di mercato;<br />
- strategia exchange of threat: stessa logica quando l’IDE risulta dalla reazione<br />
di un’impresa all’entrata, anche soltanto m<strong>in</strong>acciata, nel proprio mercato da un<br />
concorrente diretto; contromossa che prende la forma d’<strong>in</strong>gresso nel mercato<br />
del concorrente.<br />
Alla teoria della rivalità oligopolistica vengono rivolte due critiche fondamentali:<br />
<strong>in</strong>nanzitutto, non contempla modalità alternative agli IDE nei processi di sviluppo<br />
<strong>in</strong>ternazionale; <strong>in</strong> secondo luogo, non spiega validamente le ragioni del primo<br />
<strong>in</strong>vestimento, la mossa <strong>in</strong>iziale che scatena poi il processo di reazione. Di conseguenza,<br />
la spiegazione delle d<strong>in</strong>amiche di <strong>in</strong>ternazionalizzazione può dirsi solo parziale.<br />
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