TESI DI LAUREA in Economia Civile VOICE OR - Aiccon
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Le cont<strong>in</strong>genze economiche e sociali hanno portato, dopo un processo di<br />
<strong>in</strong>dustrializzazione che ha percorso – nelle sue diverse fasi – oltre due secoli di storia, al<br />
fenomeno che va sotto il nome di “globalizzazione”, con la conseguente emersione di<br />
d<strong>in</strong>amiche sociali ed economiche che, seppure su vastissima scala, ricalcano gli<br />
<strong>in</strong>segnamenti che la storia passata ha già <strong>in</strong>dicato.<br />
L’<strong>in</strong>terpretazione utilitarista della globalizzazione – e non il fenomeno <strong>in</strong> quanto tale<br />
– ha fatto affiorare la necessità di un cambio di prospettiva per non soccombere sotto il<br />
cont<strong>in</strong>uo aumento del divario economico, e, qu<strong>in</strong>di, anche sociale, tra i diversi popoli<br />
della Terra.<br />
Pertanto, l’ottica che ho suggerito di adottare <strong>in</strong> questo lavoro è quella del<br />
perseguimento dello sviluppo umano, che sposta il focus dell’agire dall’<strong>in</strong>dividuo alla<br />
persona e, conseguentemente, da una democrazia elitistico-competitiva e<br />
rappresentativa ad una democrazia deliberativa e diretta.<br />
Come dimostrato nell’analisi condotta nelle pag<strong>in</strong>e precedenti, la forma democratica<br />
prevalente nei paesi c.d. sviluppati si dimostra ad oggi <strong>in</strong>sufficiente nel perseguire la<br />
concretizzazione di bisogni espressi dalle persone, che sono sì cittad<strong>in</strong>i del loro<br />
territorio, ma anche cittad<strong>in</strong>i “del mondo”.<br />
La globalizzazione estende il pensiero e l’agire umano ad un campo di azione che<br />
non ha conf<strong>in</strong>i geografici; questo, purtroppo, si traduce, spesso e volentieri, nel non<br />
avere conf<strong>in</strong>i di responsabilità, perché non ci sono istituzioni formali di dimensioni<br />
altrettanto vaste che possano, così come sono attualmente poste <strong>in</strong> essere (mi riferisco a<br />
World Bank, FMI, WTO), controllare efficacemente l’agire umano a livello globale.<br />
Per poter garantire una vita “lunga, <strong>in</strong> buona salute e creativa” ad ogni essere umano<br />
è necessario, qu<strong>in</strong>di, ripensare le modalità di azione che, a mio parere, non possono<br />
esulare dal guardare alla dimensione locale, come un atomo di una molecola globale:<br />
una democrazia “dal basso” (bottom-up), creata e supportata da reti fiduciarie composte<br />
da s<strong>in</strong>goli e organizzazioni della società civile, <strong>in</strong> una commistione di pensieri ed azioni<br />
orientate al bene comune.<br />
Il significato del term<strong>in</strong>e “democrazia” non può essere ridotto ad <strong>in</strong>dicare solamente<br />
un particolare sistema politico: la democrazia è molto di più.<br />
Cito da Sen (2004, pp. 62-63): “[…], possiamo dist<strong>in</strong>guere tre modi diversi<br />
attraverso i quali la democrazia arricchisce e migliora la vita dei cittad<strong>in</strong>i.<br />
Primo, la libertà politica è parte <strong>in</strong>tegrante della libertà umana <strong>in</strong> generale, e i diritti<br />
civili e politici sono fondamentali per garantire agli <strong>in</strong>dividui un pieno <strong>in</strong>serimento nella<br />
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