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Cop. quaderni cultura timavese - Taic in Vriaul

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LA DIDATTICA AL MUSEO DI TIMAU<br />

ai Musei.<br />

L’atteggiamento seguito da CarniaMusei, <strong>in</strong> qualità di Rete, è quello di dare maggiore<br />

visibilità alle strutture co<strong>in</strong>volte nel progetto e qu<strong>in</strong>di di aumentare le presenze<br />

destagionalizzandole (<strong>in</strong> tutti i periodo dell’anno, non solo d’estate, come accadeva<br />

prima nei Musei presi <strong>in</strong> considerazione) e di offrire servizi di qualità e mirati alle<br />

diverse tipologie di visitatori.<br />

Sulla base di queste premesse il laboratorio didattico <strong>in</strong> museo dev’essere concepito<br />

come:<br />

• un luogo “diverso” dove <strong>in</strong>segnante ed alunno escano dall’usuale “struttura<br />

didattica” e si rapport<strong>in</strong>o con situazioni esterne, che servano da arricchimento per una<br />

conoscenza della realtà esterna nelle sue molteplici sfaccettature;<br />

• mezzo capace di suscitare emozioni, l’<strong>in</strong>tuizione, la riflessione, l’osservazione e<br />

l’ascolto, si sviluppa il bisogno di comunicare pensieri, sentimenti, emozioni e di costruirsi<br />

una memoria;<br />

• mezzo per avvic<strong>in</strong>arsi agli oggetti esposti senza timore percorrendo le sale del<br />

Museo l’alunno scopre una valenza nuova del “luogo museo” non più come semplice<br />

contenitore di oggetti ma come “luogo familiare” nel quale <strong>in</strong> un’apposita sala potrà<br />

disegnare, lavorare, discutere, liberare le proprie capacità creative.<br />

In quest’ottica il laboratorio didattico durante la visita al Museo diventa un momento<br />

fondamentale che dev’essere <strong>in</strong>teso come:<br />

• un momento di programmazione specifica: si deve <strong>in</strong>fatti <strong>in</strong>staurare un rapporto<br />

cont<strong>in</strong>uo, l’alunno deve avere la consapevolezza che esiste cont<strong>in</strong>uità ed aff<strong>in</strong>ità reciproca<br />

tra scuola e Museo, dove vengono condotte collaborazioni <strong>in</strong>terdiscipl<strong>in</strong>ari e<br />

ricerche f<strong>in</strong>alizzate ad ottenere obiettivi determ<strong>in</strong>ati;<br />

• il ragazzo prima del laboratorio e, soprattutto <strong>in</strong> seguito ad esso, ha avuto un<br />

crescendo di stimoli, mediante materiali, strumenti, suggerimenti, discussioni;<br />

La didattica museale presuppone un momento dedicato alla valutazione, altrimenti<br />

non si potrebbe chiamare didattica. Un’azione didattica dunque non può ritenersi tale<br />

senza un’ attività valutativa.<br />

A questo proposito si può tracciare un percorso valutativo che l’operatore <strong>cultura</strong>le<br />

deve compiere mentre svolge un qualsiasi laboratorio didattico:<br />

1) valutazione <strong>in</strong>iziale, ha lo scopo di rilevare <strong>in</strong>formazioni riguardanti le conoscenze<br />

che gli allievi dimostrano di possedere prima di <strong>in</strong>iziare il percorso di apprendimento.<br />

Si tratta <strong>in</strong> altri term<strong>in</strong>i di verificare il bagaglio di conoscenze dei dest<strong>in</strong>atari e di<br />

tarare la proposta didattica adattandola alle loro caratteristiche.<br />

2) valutazione <strong>in</strong>termedia, permette di raccogliere <strong>in</strong>formazioni <strong>in</strong> it<strong>in</strong>ere e di segnalare<br />

tempestivamente problemi di apprendimento. Viene <strong>in</strong> genere eseguita facendo<br />

delle puntuali domande ai ragazzi <strong>in</strong> modo da verificare se i concetti appena spiegai<br />

sono stati immagazz<strong>in</strong>ati nella maniera corretta.<br />

3) la valutazione f<strong>in</strong>ale, consente all’operatore di tracciare un bilancio complessivo<br />

dell’attività.<br />

Tischlbongara piachlan<br />

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