Cop. quaderni cultura timavese - Taic in Vriaul
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ERNST STEINICKE - ELISABETH PIOK<br />
320<br />
• 3.3 La questione dell‘etnicità diffusa •<br />
Entrambe le comuntà si sono sviluppate nel corso degli anni come comunità pluril<strong>in</strong>gui<br />
dove la parlata locale è stata sempre più considerata a livello di codice l<strong>in</strong>guistico<br />
dell‘<strong>in</strong>timità famigliare. Il numero dei parlanti attivi sta regredendo e nel caso dei<br />
comuni Walser è già sceso sotto il 40%. L‘<strong>in</strong>fluenza del contesto neolat<strong>in</strong>o circostante<br />
non è trascurabile. In entrambe le isole l<strong>in</strong>guistiche si può testare una tendenza che sta<br />
portando alla rimozione dell‘autoconsapevolezza etnica e lo stato di cose, sul piano<br />
storico e l<strong>in</strong>guistico, non co<strong>in</strong>cidono con l‘autocoscienza etnica.<br />
Come è stato detto all‘<strong>in</strong>izio i timavesi non si ritengono parte del mondo <strong>cultura</strong>le<br />
tedesco, bensì italiani con una propria l<strong>in</strong>gua locale, <strong>in</strong>seriti nel contesto neolat<strong>in</strong>o..<br />
Nonostante la consapevolezza dell‘orig<strong>in</strong>e anche i membri del Circolo Culturale di<br />
Timau rifiutano l‘appartenenza al contesto l<strong>in</strong>guistico tedesco e non accettano di conseguenza<br />
l‘uso del tedesco standard. E‘ rilevante il fatto che dei c<strong>in</strong>que membri, con<br />
cui il sottoscritto ha avuto modo di conversare, quattro di questi hanno usato l‘italiano.<br />
Sebbene si tratti di un dialetto tedesco, pochi timavesi non lo considerano come la<br />
propria l<strong>in</strong>gua madre.<br />
Al contrario a Gressoney troviamo un‘altra situazione. La maggior parte si ritiene<br />
rappresentante della <strong>cultura</strong> Walser sebbene la loro conoscenza l<strong>in</strong>guistica non co<strong>in</strong>cida<br />
perfettamente con questa consapevolezza dell‘appartenenza etnica. In questo modo,<br />
considerando l‘esteso patrimonio onomastico tedesco e la presenza di simboli Walser,<br />
si può a malapena credere che oltre la metà degli abitanti di Gressoney non abbia né<br />
una conoscenza attiva né passiva del dialetto. Molti di loro sono immigrati da varie<br />
parti dell‘Italia oppure non hanno imparato la l<strong>in</strong>gua <strong>in</strong> famiglia. Nonostante ciò la<br />
maggioranza si considera direttamente o <strong>in</strong>direttamente Walser (cfr. anche CHIERI-<br />
CI 1996/97). Si è posto come obiettivo di creare dei comuni Walser e <strong>in</strong> campo turistico<br />
si è cercato di rimarcare la particolarità storico-<strong>cultura</strong>le (patrimonio l<strong>in</strong>guistico,<br />
orologi a cucù, stile architettonico). Indubbiamente ci sono delle premesse favorevoli.<br />
I Walser e i flussi migratori sono noti da tempo e le associazioni, che emergono parlando<br />
dei Walser, rasentano la mistificazione di una razza specifica di uom<strong>in</strong>i (ZINSLI<br />
1991). Anche la forza della simbologia Walser è degna di nota. L‘emblema equivale<br />
ad un segno dist<strong>in</strong>tivo e ad un sigillo di qualità. Così non ci si meraviglia se anche nelle<br />
campagne elettorali prosegua l‘uso della l<strong>in</strong>gua tedesca e della commercializzazione<br />
del nome Walser. Nel 2000 alle elezioni comunali si sono candidati nei comuni superiori<br />
due coalizioni che si chiamavano „Fer‘s Oberteil“ ovvero „Uniti per Tr<strong>in</strong>ité“. Mentre<br />
il primo cercava di puntare su un nome tedesco, l‘altro scelse di tradurre il programma<br />
elettorale <strong>in</strong> tedesco. In entrambe le coalizioni non tutti i candidati conoscevano il<br />
Titsch. Proprio <strong>in</strong> ciò risiede la discrepanza della cosiddetta consapevolezza etnica<br />
degli abitanti di Gressoney. Per essere Walser non si deve conoscere per forza l‘idioma<br />
locale. „Welschwalser“ è qu<strong>in</strong>di ogni abitante a Gressoney che non capisce il<br />
Titsch, ma sceglie per il prorio casato e per i propri figli i nomi nella variante tedesca.<br />
In questo caso importa meno essere derisi dai „Deutschwalser“.<br />
Quaderni di <strong>cultura</strong> <strong>timavese</strong>