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Cop. quaderni cultura timavese - Taic in Vriaul

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GIULIO DEL BON - MAURO UNFER<br />

La sentenza di condanna a morte, però, veniva quasi sempre sostituita dal bando<br />

perpetuo da tutta la Giurisdizione della Carnia.<br />

Però, colui che essendo stato bandito per sempre dal territorio avesse “rotto li<br />

conf<strong>in</strong>i et fosse stato preso” non avrebbe avuto scampo: sarebbe stato consegnato<br />

nelle mani del boia.<br />

Ricordiamo, di seguito, alcuni tra gli <strong>in</strong>numerevoli fatti di violenza accaduti <strong>in</strong> quei<br />

secoli.<br />

• i furti •<br />

Innumerevoli sono gli episodi di furti dei quali abbiamo testimonianza: ricorderemo<br />

solo due di essi <strong>in</strong> cui furono protagonisti Pietro del fu Giovanni da Rivo, Gio Batta del<br />

fu Gio Batta Maieron da Cleulis e Nicolò figlio di Carlo Craighero da Paluzza.<br />

Personaggio emblematico fu, nel 1784, un certo Pietro del fu Giovanni di Giorgio<br />

da Rivo il quale, a seguito dei suoi riprovevoli costumi, dei furti e di altre malefatte, si<br />

vide accusato dall’<strong>in</strong>tero paese.<br />

Così si legge nella cronaca del processo:<br />

“Detto <strong>in</strong>quisito di Giorgio <strong>in</strong>tollerabile con la di lui rea condotta al<br />

Comune della predetta villa di Rivo, con li pessimi e scandalosi costumi,<br />

ed <strong>in</strong> specialità colli replicati furti <strong>in</strong> varie occasioni e tempi da lui commessi,<br />

a danno e sommo pregiudicio delle fanciulle che hanno sottostato<br />

alli furti medesimi, apportando con ciò sommo scandalo, non solo alli<br />

propri figli, ma anco alle persone di detta villa di Rivo, ed altre ville circonvic<strong>in</strong>e,<br />

come a ciò hanno sottostato li predetti Antonio q. Pietro Fazi di<br />

una capra e di due capretti; Zuanne Zanier d’un vitello da latte; Pietro q.<br />

Francesco di Stalis di formentone di pannocchie dalli di lui campi, e saras<strong>in</strong>o;<br />

il sig. Gio Batta di Centa, sive il q. sig. Giacomo di lui padre della<br />

ferramenta tutta d’un suo mol<strong>in</strong>o esistente nel luogo d.° Ronchi; a Pietro<br />

q. Mattia de Reggi tentò di rubare nella di lui fuc<strong>in</strong>a di fabro la ferramenta,<br />

che <strong>in</strong> fragranti restò aggredito. Coll’aver <strong>in</strong>oltre vitupeso e maltrattato<br />

con parole di strapazzo li Capi rappresentanti detto Comune di Rivo,<br />

perf<strong>in</strong>o con m<strong>in</strong>acciarli nella propria vita, all’occasione che si portarono<br />

ad ammonire detto <strong>in</strong>quisito della pessima vita che conduceva; e f<strong>in</strong>almente<br />

conducendo una vita sì pessima, ed affatto devia dal timor santo di<br />

Dio, con giuramenti e biastemie solito sempre proferire, con scandalo di<br />

quella popolazione, rese pubblica fama di dette ville per pubblico ladro”.<br />

I giudici di Tolmezzo, ”Christi nom<strong>in</strong>e humiliter ipsius <strong>in</strong>vocato a quo” (<strong>in</strong> questo<br />

luogo essi, <strong>in</strong>vocato umilmente il nome di Cristo) condannarono il Di Giorgio al<br />

bando dalla terra di Tolmezzo per c<strong>in</strong>que anni cont<strong>in</strong>ui. 1<br />

Segnaliamo, ora, un altro furto, avvenuto nel 1794 e perpetrato ai danni del bottegaio<br />

Lodovico Morassi da Cercivento; gli autori si chiamavano Gio Batta del fu Gio<br />

Batta Maieron detto “Titteiotti” da Cleulis e da Nicolò figlio di Carlo Craighero da<br />

Paluzza.<br />

50<br />

Quaderni di <strong>cultura</strong> <strong>timavese</strong>

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