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Cop. quaderni cultura timavese - Taic in Vriaul

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ERNST STEINICKE - ELISABETH PIOK<br />

tura ad un <strong>in</strong>tensificarsi dei flussi migratori che co<strong>in</strong>volsero <strong>in</strong> misura rilevante anche<br />

la popolazione femm<strong>in</strong>ile. Come nelle altre isole l<strong>in</strong>guistiche delle Alpi orientali, oltre ai<br />

territori di l<strong>in</strong>gua tedesca, si aggiunsero altre mete dei flussi migratori nel periodo tra le<br />

due guerre (cfr. STEINICKE 1991a, 1998). Molti timavesi scelsero però <strong>in</strong> particolare,<br />

anche se non sempre, di trasferirsi nel territorio di Basilea. In generale questi<br />

emigranti sono ritornati <strong>in</strong> patria solo da pensionati.<br />

Oggi Timau si differenzia da Gressoney sia dal punto di vista economico e demografico<br />

sia nei rapporti di forza tra le etnie. Mentre, <strong>in</strong>fatti, ancora i ∫ dei ca. 550<br />

timavesi utilizzano nella vita di tutti i giorni l’antica parlata tedesca, nel territorio di<br />

Gressoney solo il 40% dei 1.100 abitanti lo fa. Una prima spiegazione a tale discrepanza<br />

si ricava analizzando le diverse modalità di sviluppo che ha <strong>in</strong>teressato l’economia<br />

delle due isole l<strong>in</strong>guistiche.<br />

306<br />

• 2.2. Moderna trasformazione strutturale e il suo <strong>in</strong>flusso •<br />

sui rapporti di forza tra i gruppi etnici<br />

Dalla metà del XIX secolo, nonostante certi parallelismi nei tradizionali flussi migratori,<br />

Gressoney e Timau hanno subito una diversa trasformazione delle strutture<br />

economiche. Antiche cronache di viaggi hanno fatto conoscere Gressoney agli alp<strong>in</strong>isti<br />

e hanno reso gli <strong>in</strong>glesi dei veri pionieri del turismo <strong>in</strong> queste valli. Tra le personalità<br />

più famose va senza dubbio ricordata la reg<strong>in</strong>a Margherita di Savoia(1851-1926). F<strong>in</strong>o<br />

ad un anno prima di morire la reg<strong>in</strong>a ha soggiornato ogni estate a Gressoney e ha fatto<br />

conoscere la valle del Lys sia <strong>in</strong> patria che all’estero come un posto alla moda (CUAZ<br />

1994, 138) La presenza di nobili personalità comportò un adattamento delle <strong>in</strong>frastrutture<br />

alle loro esigenze. Per esempio Gressoney, con i suoi 6 hotel dopo la f<strong>in</strong>e della<br />

Prima Guerra Mondiale, venne superato per il numero dei posti letto soltanto dai centri<br />

di Sa<strong>in</strong>t- V<strong>in</strong>cent e Courmayer (ROTHER 1966,29).<br />

Oggi il turismo rappresenta di gran lunga la pr<strong>in</strong>cipale risorsa di Gressoney. Sulla<br />

base delle <strong>in</strong>formazioni, offerte dalle agenzie turistiche, il numero dei visitatori è oscillato<br />

negli ultimi 10 anni tra i 160.000 e i 175.000, con punte di oltre 25.000 nei mesi di<br />

gennaio, febbraio e agosto. Dal periodo 1970-2001 il numero dei visitatori stranieri è<br />

oscillato tra lo 0,5% e l’8%! Neppure una volta il numero degli italiani è sceso al di<br />

sotto del 90%. Non è così semplice def<strong>in</strong>ire i paesi di provenienza dei turisti, anche se<br />

secondo le notizie degli <strong>in</strong>formatori si trattava pr<strong>in</strong>cipalmente di Scand<strong>in</strong>avi e di Inglesi,<br />

i quali amavano trascorrere le loro vacanze nel comune di Gressoney-la Tr<strong>in</strong>ité, il<br />

più a nord. In questo modo decadono gli impulsi favorevoli per il mantenimento della<br />

l<strong>in</strong>gua tedesca. L’italiano viene <strong>in</strong>vece rafforzato nel suo ruolo di l<strong>in</strong>gua ad uso strumentale,<br />

per es. nel mondo del lavoro. Al sabato e alla domenica Gressoney è assalita<br />

dai turisti di l<strong>in</strong>gua italiana. Alcuni di loro hanno addirittura una seconda casa. Dal<br />

censimento del 1991 si è ev<strong>in</strong>to che a Gressoney-la Tr<strong>in</strong>ité, con il borgo turistico di<br />

Staffal, di contro alle 109 abitazioni, occupate tutte l’anno, si contano 550 utilizzate<br />

soltanto per alcuni mesi all’anno, di cui 525 vanno considerate come case di villeggia-<br />

Quaderni di <strong>cultura</strong> <strong>timavese</strong>

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