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Cop. quaderni cultura timavese - Taic in Vriaul

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GIULIO DEL BON - MAURO UNFER<br />

no, havendolo <strong>in</strong> oltre Margaritta scapigliato...”.<br />

Tutti i litiganti furono condannati al pagamento di una ammenda: i coniugi Primus<br />

dovettero esborsare due marche ed al malcapitato Silverio, il quale sicuramente aveva<br />

le sue colpe, gli fu addebitata una sanzione di mezza marca. 30<br />

Altro episodio violento accadde nel gennaio del 1660, come appare dalla relazione<br />

fatta dal dottore che prestò le prime cure a Giovanni Puntel da Cleulis, ferito “nella<br />

testa dalla parte destra sopra l’orecchio, penetrante s<strong>in</strong>o all’osso, et altra sopra<br />

l’occhio s<strong>in</strong>istro, et d’una percossa nella spala destra con negrezza della<br />

carne, fatta de legno...”. Gli autori del pestaggio si chiamavano Adamo Moser da<br />

Timau ed un tale Mattia “schiavo”, i quali furono condannati al pagamento di quattro<br />

marche. 31<br />

Ricordiamo anche un altro <strong>timavese</strong>, Pietro Primus, condannato all’ammenda di<br />

due marche “per la percossa data a Madalena moglie di Christoforo Primus”. 32<br />

Nel 1663, toccò a Giacomo fu Nicolò di Piazza da Cercivento, abitante nella villa di<br />

Timau, ricorrere alle cure del “Ciroico” a causa “di due percosse sopra la testa con<br />

rottura della carne s<strong>in</strong>o all’osso senza pericolo (di vita)”. Gli autori dell’offesa,<br />

Valent<strong>in</strong>o genero del “Petr<strong>in</strong>” e Adamo Snaider, ambedue di Timau, furono condannati<br />

al pagamento di una marca. 33<br />

Da notare che per codesto Giacomo di Piazza il dest<strong>in</strong>o era già segnato: nel 1670 la<br />

sua sposa Maria era divenuta vedova (“Maria relitta del quondam Giacomo”) e<br />

ciò, sembra, “per occasione del Crim<strong>in</strong>ale havuto ser Zuanne Mol<strong>in</strong>aro di Arta<br />

con esso suo marito ser Giacomo quondam”.<br />

A causa di ciò, la suddetta vedova ottenne un risarcimento di 30 ducati da parte del<br />

Mol<strong>in</strong>aro. 34<br />

62<br />

• altri fatti di sangue nella villa di Timau •<br />

Nel settembre del 1775 nacque un’accesa discussione tra Pietro, figlio di Floriano<br />

Primus da Timau e Giovanni del fu Giorgio Mentil dello stesso luogo. Il motivo era dato<br />

dal fatto che il Primus aveva portato, naturalmente senza permesso, a pascolare le<br />

proprie pecore nel terreno del Mentil.<br />

Quest’ultimo, appena ebbe constatato l’accaduto si recò dal Primus e con lui si<br />

lamentò<br />

“pel danno <strong>in</strong>feritoli nel detto di lui prato dalle sue pecore, significandoli<br />

che ben di giusto sarebbe che li restasse pagato e risarcito d’un tale<br />

sofferto danno; che per un tal motivo nato fosse tra essi contrasto di<br />

parole, tale che arrabiatosi di si fatta maniera detto <strong>in</strong>quisito Primus, dasse<br />

mano ad una manara di ferro, di cui stava egli proveduto, e col cane di<br />

essa dasse un pesante colpo sopra la testa di esso Mentil, per il di cui<br />

colpo tosto causato gli abbia una contusione, con lacerazione della cute,<br />

con effusione di sangue, nella parte s<strong>in</strong>istra superiore del s<strong>in</strong>cipite del<br />

capo, peraltro senza alcun pericolo di vita”.<br />

Quaderni di <strong>cultura</strong> <strong>timavese</strong>

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