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Cop. quaderni cultura timavese - Taic in Vriaul

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LE ISOLE LINGUISTICHE DI LINGUA TEDESCA A SUD DELLE ALPI<br />

tura. Ancora più <strong>in</strong>cisiva appare la situazione nei comuni dell’area meridionale <strong>in</strong> cui si<br />

contano 1.734 abitazioni di cui soltanto 293 sono occupate durante tutto l’anno (ISTAT<br />

1993). Il turismo <strong>in</strong>vernale è diventato un elemento essenziale e <strong>in</strong> crescita. Con la<br />

costruzione della seggiovia da Bieltschucken per Wisso Matto nel 1950 si pose la<br />

prima pietra per l’apertura delle piste e a Gressoney si <strong>in</strong>stallarono gli impianti di<br />

risalita. Nel frattempo l’area è stata collegata con le piste situate tra le valli comunicanti<br />

ad est e ad ovest.<br />

Al contrario l’agricoltura ha perso molta della sua importanza. Ancora nel 1929 a<br />

Gressoney si contavano <strong>in</strong> media 7 capi di bestiame a contad<strong>in</strong>o che si poneva oltre la<br />

media di altre aree di montagna della Val d’Aosta. A quel tempo si giunse addirittura<br />

all’allevamento di una razza di vitelli per cui i contad<strong>in</strong>i di Gressoney operarono l’<strong>in</strong>crocio<br />

della razza valdostana con quella della Simmenthal del vic<strong>in</strong>o vallese. Nel 1951<br />

ancora 151 persone erano impiegate nel settore primario, nel 1991 non più di 43 (JA-<br />

NIN 1991, 327; ISTAT 1993). La caduta del settore primario è tanto importante <strong>in</strong><br />

quanto è strettamente legata ai comportamenti l<strong>in</strong>guistici degli abitanti. E’ certo che il<br />

mondo contad<strong>in</strong>o crea i presupposti per la sopravvivenza della l<strong>in</strong>gua di m<strong>in</strong>oranza,<br />

sebbene anche il settore agricolo non sia rimasto immune ai contatti con il contesto<br />

neolat<strong>in</strong>o. Le malghe sono state utilizzate per molti anni dagli allevatori dell’altopiano<br />

canavese.<br />

Più grave è la situazione a Timau. L’agricoltura nel canale di S. Pietro (Alto Bût) è<br />

pressoché <strong>in</strong>significante. In fondo già da 20 anni non si può più parlare di vera agricoltura.<br />

Negli anni Ottanta del secolo scorso alcune donne anziane si occupavano ancora<br />

dello sfalcio. La graduale scomparsa di queste donne ha comportato l’avanzare del<br />

bosco. Oggi a Timau si parla di Biltpluat (Wildblut). Tale situazione si rispecchia anche<br />

nel campo dell’allevamento del bestiame. Tra il 1961 e il 1998 il numero dei vitelli è<br />

sceso da 419 a 23 capi e quello delle pecore da 89 a 5 (MAURO UNFER VAN CJA-<br />

PITANI 1998, 134).<br />

L’assenza di altre attività economiche ha reso più che mai necessaria l’emigrazione<br />

che è durata f<strong>in</strong>o a pochi anni fa. La massima ondata migratoria f<strong>in</strong>ì sostanzialmente<br />

verso gli anni Settanta (STEINICKE 1998), ma ciò ha portato a marcati cambiamenti<br />

nel tessuto sociale. L’aumento della popolazione anziana e un basso tasso di<br />

natalità caratterizzano la situazione demografica attuale che vede una veloce regressione<br />

del numero degli abitanti. Negli ultimi c<strong>in</strong>quant’anni la popolazione si è più che<br />

Tab. 1: numero degli alunni che dimostrano di conoscere il <strong>timavese</strong>. Fonte: ARCHIVIO<br />

DELLA SCUOLA ELEMENTARE A TEMPO PIENO DI TIMAU-CLEULIS; valutazioni<br />

personali.<br />

Tischlbongara piachlan<br />

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