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Cop. quaderni cultura timavese - Taic in Vriaul

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GIULIO DEL BON - MAURO UNFER<br />

da sua figliola sotto il volto della camera dove detta Osualda è solita a dormire..”.<br />

Pre Bernard<strong>in</strong>o dovette rimanere a letto diversi giorni, con pericolo di vita. Subito<br />

denunciato, l’aggressore riuscì a far valere le sue ragioni, tanto che se la cavò solamente<br />

con L.62 di multa. Evidentemente la presenza del sacerdote nei pressi della<br />

camera della figlia, a quell’ora <strong>in</strong>solita, aveva destato qualche sospetto. 5<br />

52<br />

• relazioni amorose •<br />

La relazione di coppia dovrebbe concretizzarsi nel matrimonio che, secondo il precetto<br />

cristano è <strong>in</strong>dissolubile s<strong>in</strong>o alla morte di uno dei coniugi, permettendo il formarsi<br />

di famiglie stabili. Allora, come oggi, ciò alle volte non era possibile per molteplici<br />

cause, alcune ritenute validi ed altre, <strong>in</strong>vece, dettate dall’<strong>in</strong>capacità di assumersi le<br />

proprie responsabilità.<br />

Anche nei tempi passati, dunque, era forte la voglia di trasgressione e la ricerca di<br />

nuove sensazioni.<br />

Il desiderio di dare un’impronta legale alle sue svariate avventure amorose fu,<br />

senz’altro, l’orig<strong>in</strong>e dei guai che passò Filippo del fu Giovanni Morassi da Cercivento.<br />

Egli emigrò <strong>in</strong> Germania alla f<strong>in</strong>e del ‘500 ed ivi contrasse matrimonio con una giovane<br />

di quei luoghi. Un bel dì, lasciata la sposa bavarese, ritornò <strong>in</strong> patria e volle “pigliar<br />

per moglie Matthiussia figliola di Christoforo Morasso, non obstante che sia<br />

sua parente <strong>in</strong> terzo grado con commetter <strong>in</strong>cesto; con la quale havendo vissuto<br />

<strong>in</strong> spatio di sei anni, et havendo havuto <strong>in</strong> questo tempo dui figli, l’habbia poi<br />

abbandonata, et habbia sposata Lunarda figliola di Gasparo di Vora, senza<br />

osservare i decreti di Santa Chiesa, et senza la licenza et presenza del Rev.do<br />

Curato di quel luogo...”.<br />

Inutilmente citato a comparire davanti ai giudici, Filippo Morassi fu, nel 1605, dagli<br />

stessi condannato al bando dalla Terra di Tolmezzo e dalla sua Giurisdizione per dieci<br />

anni cont<strong>in</strong>ui. Tale bando non avrebbe avuto <strong>in</strong>izio se prima il Filippo non avesse pagato<br />

tutte le spese del processo. 6<br />

Protagonisti di una relazione amorosa nata e proseguita al di fuori del matrimonio,<br />

furono, nel 1606, tali Domenico Pasch<strong>in</strong>o da Intissans di Verzegnis e Colussa, figlia di<br />

Nicolò Marsili del medesimo luogo.<br />

Raccontano le scritture che il Domenico sedusse Colussa, “donzella da marito et<br />

di buon nome et fama”, con la promessa che presto l’avrebbe presa <strong>in</strong> moglie. Ma,<br />

successivamente, egli si sposò con un’altra e, nonostante ciò, cont<strong>in</strong>uò ad obbligarla<br />

“ad acconsentir alle sue effrenate et libid<strong>in</strong>ose voglie,... et l’habbia stuprata,<br />

cont<strong>in</strong>uando ad havere con lei copula carnale”.<br />

In conseguenza di ciò, Colussa rimase gravida ed il Domenico, avendole “fatto<br />

prima levar da lei assai drappi”, la conv<strong>in</strong>se a scappare di casa ed <strong>in</strong>sieme fuggirono<br />

a Venezia, “senza haver havuto alcun riguardo all’honore di detta putta, di<br />

detto suo padre et detti fratelli... et quel che è peggio, contra Iddio et le div<strong>in</strong>e<br />

sue leggi, i precetti della sua Santa Madre Chiesa, la norma et regola del ben<br />

Quaderni di <strong>cultura</strong> <strong>timavese</strong>

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