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- l’importante funzione governativa svolta da Rashed Said quale capo di un<br />
gruppo di agenti libici operanti in Europa è confermata dalle informazioni di<br />
polizia in atti, fondate su notizie provenienti dai Servizi di sicurezza inglesi,<br />
tedeschi e soprattutto svizzeri: in particolare è risultato che costui aveva<br />
diretto le operazioni di insediamento dell’ambasciata libica di Berna, dando<br />
ordini ai suoi connazionali;<br />
- che lo scopo del viaggio effettuato in Svizzera dal Lahderi dal 9 all’11<br />
giugno 80 fosse stato quello di trattare con emissari del regime libico, e che<br />
la persona incaricata di tale trattativa fosse proprio Rashed Said, è<br />
confermato dal fatto che costui, come accertato dai Servizi di sicurezza<br />
elvetici, giunse dalla Libia in Svizzera lo stesso 9 giugno, si intrattenne<br />
ripetutamente con il Lahderi presso il suo albergo nei giorni 10 e 11 giugno,<br />
e ritornò in Libia il pomeriggio dell’11 giugno, poco dopo la partenza dello<br />
stesso Lahderi per l’Italia”.<br />
Dalle deposizioni dei familiari del Lahderi, e da detti elementi<br />
indiziari s’avvalora, nella ricostruzione della Corte “l’ipotesi che il movente<br />
dell’omicidio debba essere individuato nell’ostinato rifiuto opposto dalla<br />
vittima agli emissari del regime libico che gli intimavano di rimpatriare o<br />
comunque di mettersi al loro servizio: rifiuto mantenuto anche durante i<br />
colloqui che Rashed Said, prima con metodi suadenti e poi con ingiunzioni<br />
minacciose, aveva intrattenuto con lo stesso Lahderi a Zurigo il 10 e l’11<br />
giugno 80.<br />
Tale conclusione involge necessariamente anche la responsabilità di<br />
Rashed Said per concorso nell’omicidio, dato che la decisione di sopprimere<br />
il Lahderi conseguì al fallimento di quella trattativa, e dato che lo stesso<br />
Rashed, avendo condotto personalmente la trattativa medesima, era l’unico<br />
abilitato a prendere atto del suo fallimento. Inoltre egli, per la sua posizione<br />
gerarchicamente preminente sugli altri agenti libici operanti in Svizzera, era<br />
la persona maggiormente abilitata a prendere le decisioni conseguenti al<br />
fallimento della trattativa con il Lahderi”.<br />
Ma anche altre considerazioni, secondo quella Corte, “portano a<br />
riferire l’uccisione del Lahderi ad una attività decisionale e preparatoria di<br />
Rashed Said.<br />
<strong>Il</strong> Lahderi venne ucciso alla stazione centrale di Milano mentre vi si<br />
trovava in transito durante il viaggio in treno che da Zurigo avrebbe dovuto<br />
portarlo a Bolzano, dove aveva preannunciato telefonicamente ai familiari il<br />
proprio arrivo. E venne ucciso da Kalifa Mohamed che in quel momento si<br />
trovava in sua compagnia e che era venuto anch’egli quel giorno dalla<br />
Svizzera. Quindi, o il Kalifa aveva viaggiato dalla Svizzera a Milano insieme<br />
al Lahderi - forse partendo con lui alle ore 13.00 da Zurigo dove si sarebbe<br />
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