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Capo 5 - Il contesto - stragi80.it

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Dall’agenda sequestrata dopo la morte di Lahderi emerge che lo<br />

stesso era stato in contatto con il prof.Giancarlo Elia Valori, di cui era in<br />

possesso dei numeri telefonici dell’ufficio presso l’Italstrade, e<br />

dell’abitazione.<br />

Valori, massone, già iscritto alla Loggia P2 di Licio Gelli che nel 72 lo<br />

espelle, è un personaggio di primo piano nel nostro Paese. Giovanissimo<br />

entra nella Democrazia Cristiana e si lega alla corrente di Amintore Fanfani,<br />

diventando il braccio destro di Ettore Bernabei, che segue prima alla RAI e<br />

poi alla Società Italstrade. Nei primi anni 70 si fece promotore del ritorno in<br />

Argentina del Presidente Juan Peron dall’esilio in Spagna e ne divenne<br />

amico, così come ebbe rapporti con personalità di diversi altri Paesi, quali il<br />

dittatore della Corea del Nord Kim <strong>Il</strong> Sung.<br />

Sentito a testimone, ha confermato la conoscenza con il Lahderi - gli<br />

venne presentato dal generale Santovito, al tempo in cui questi era capo del<br />

S.I.S.MI - come “persona in grado di introdurre la Società nel mondo delle<br />

commesse libiche” e con il quale ebbe uno o due incontri per questioni<br />

attinenti alla società. Chiestogli se nell’ambito delle proprie attività avesse<br />

avuto rapporti con l’ambasciata libica a Roma, Valori ha risposto di aver<br />

conosciuto un libico dell’ambasciata di nome Mousa Salem che si sarebbe<br />

occupato di attività economiche. Ma, come s’è visto, Mousa Salem è ben<br />

conosciuto ed ha poco a che fare con gli affari economici della Libia, in<br />

quanto si occupa della sicurezza del proprio Paese e in quegli anni, ricopriva<br />

l’incarico di Rappresentante del Servizio informazioni libico in Italia, e per<br />

tali motivi era in rapporti con il S.I.S.MI. Preso atto che dall’agenda<br />

rinvenuta a seguito dell’omicidio di Lahderi oltre al numero telefonico<br />

dell’ufficio risultava anche quello dell’abitazione, Valori - probabilmente per<br />

sminuire la reale entità dei rapporti con il libico - ha escluso di averglielo mai<br />

dato, adducendo anche che l’utenza telefonica della propria abitazione<br />

appariva, in quegli anni, in elenco.<br />

Per meglio comprendere il ruolo e la valenza di Valori è opportuno<br />

rilevare, tra le varie attività svolte dal soggetto, quella concernente<br />

un’operazione di diplomazia parallela, di cui ha fatto cenno nel corso<br />

dell’esame testimoniale: “Nel 1988 mi attivai per la liberazione di tre ostaggi<br />

ebrei francesi catturati dagli iraniani in Iran. La richiesta mi pervenne da<br />

amici francesi di ambiente governativo che mi dissero trattarsi di un “caso<br />

umano”. Mi rivolsi al Presidente della Corea del Nord, Kim <strong>Il</strong> Sung, da me<br />

conosciuto dal 75 allorchè per la RAI mi recai in Estremo Oriente per<br />

allacciare contatti utili all’apertura di uffici. Conservo la lettera ufficiale ove<br />

l’interprete, ex Ambasciatore Nord Coreano a Roma, narra la vicenda di<br />

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