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Capo 5 - Il contesto - stragi80.it

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politico - ricordo che si sarebbe votato il 6 maggio - cercai di contrapporre a<br />

questa accusa il fatto che il maresciallo Sanapo, venuto a conoscenza dei<br />

fatti relativi al depistaggio, avrebbe dovuto denunciarli subito anziché tenerli<br />

nascosti per così tanto tempo come invece aveva fatto; nel corso del<br />

comizio, quindi, ho effettivamente parlato del maresciallo Sanapo, ma<br />

escludo nel modo più assoluto di aver detto che fosse lui l’autore della<br />

telefonata anonima fatta in occasione della strage di Bologna (v. esame<br />

Caruso Vincenzo, GI Bologna 31.01.74).<br />

Anche il giornalista Paolo Guzzanti autore di un libro sul Presidente<br />

Cossiga congettura uno scenario in cui i due episodi sono collegati. Guzzanti<br />

nel paragrafo dedicato alla vicenda di Ustica scrive che a Cossiga, come<br />

<strong>Capo</strong> del Governo, sarebbero state nascoste le reali circostanze della<br />

vicenda. Nel libro si legge: “avendo saputo che gli americani stavano<br />

tendendo una trappola a Gheddafi (che consideravano un loro mortale<br />

nemico, tant’è che Reagan bombardò Tripoli così come Bush – e oggi si<br />

aggiungerebbe Clinton; nde - ha bombardato Bagdad), probabilmente<br />

avvertirono i libici del fatto che per Gheddafi era pronto un missile sul<br />

Mediterraneo, mentre era in volo verso Vienna. I libici cambiarono i piani di<br />

volo, Gheddafi non salì su quell’aereo, e “accadde qualcosa” per cui un<br />

missile partì, un caccia libico finì schiantato sulla Sila, e un DC9 dell’Itavia<br />

con 81 persone a bordo fu abbattuto e si inabissò presso Ustica. Gli<br />

americani imprecarono contro gli italiani che ancora una volta avevano<br />

tradito schierandosi con il nemico libico; mentre gli italiani, raggelati<br />

dall’esito che la loro delazione aveva avuto, decisero di fare tutto il possibile<br />

per depistare, imbrogliare, mentire. E mentirono a tutti, a cominciare dal<br />

capo del Governo, il mite e sidereo Francesco Cossiga, questo pericoloso<br />

collezionatore di soldatini di piombo, questo “master” dello spionaggio, il<br />

cupo e periglioso gladiatore. Ma c’è di più, come si sa. C’è la strage di<br />

Bologna. Una strage che poi fu depistata in tutte le direzioni possibili tranne<br />

che in quella che sembrava esser giusta. Bologna fu “bombardata” - proprio<br />

così: bombardata - con quell’ordigno del 02.08.80, probabilmente per<br />

rappresaglia e intimazione contro gli italiani”. Sentito a testimone Guzzanti<br />

ha però dichiarato che le considerazioni espresse nel libro sono proprie<br />

riflessioni basate su quanto letto nel corso degli anni (v. esame Guzzanti<br />

Paolo, GI 20.01.92).<br />

Al GI di Bologna il giornalista dichiarava, in relazione alla<br />

affermazione che la strage del 02.08.80 fosse stata commessa dagli<br />

americani, “che vi è una relazione temporale fra la vicenda del MiG libico,<br />

quella di Ustica e quella di Bologna. Da tale relazione desumo una<br />

connessione fra i tre episodi. Ora, inoltre, sono io a chiedere a Lei se c’è<br />

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