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supposizione è più che credibile, perché gli Europei in quella occasione<br />
avrebbero deciso di sposare quella causa. Ma si è supposto anche che questa<br />
delegazione dovesse rimanere anche durante il G7, proprio per assistere al<br />
confronto ed anche agli scontri tra Europei ed Americani su quella<br />
questione, e all’esito di essa. Ed anche questa ipotesi è più che credibile. In<br />
vero si è anche supposto che quella delegazione, essendo rimasta segreta,<br />
segretamente dovesse allontanarsi dal nostro Paese, e proprio in quel volgere<br />
di giorni al termine del G7, ed avesse approfittato di un qualche passaggio<br />
verso il Nord-Africa o il Medio Oriente, proponendosi di viaggiare proprio<br />
su qualche velivolo di cui era stato programmato il volo quel 27 giugno 80.<br />
Ma questa è rimasta una mera supposizione, senza prove né indizi. Al rango<br />
di semplice fantasia deve, allo stato, esser considerata.<br />
Altri temi toccati nella giornata conclusiva della riunione erano il<br />
Libano - a proposito del quale si sosteneva la necessità di difenderne<br />
indipendenza e sovranità - e l’Afghanistan - la CEE chiedeva il totale ritiro<br />
sovietico e il diritto all’autodeterminazione per il popolo afghano.<br />
Nessun altro riferimento ai problemi che pure coinvolgevano<br />
direttamente il territorio europeo come le iniziative libiche, le compagnie<br />
della resistenza armena, la conflittualità tra Iran e Iraq, o a questioni<br />
altrettanto gravi di altri continenti, che sarebbero potuti cadere nell’ambito<br />
di interessi europei.<br />
Le reazioni alla dichiarazione sul Medio Oriente furono contrastanti.<br />
<strong>Il</strong> premier israeliano Begin attaccò duramente il documento, definendolo un<br />
vergogna e paragonandolo agli accordi di Monaco del 38. Quel Governo<br />
faceva inoltre sapere che non avrebbe permesso alla missione CEE di recarsi<br />
in Israele. Più articolata invece la reazione dell’OLP. L’organizzazione<br />
palestinese riconosceva che nella dichiarazione erano contenuti diversi punti<br />
positivi - come il riconoscimento del diritto all’autodeterminazione - ma<br />
sottolineava l’assenza di un riferimento preciso a uno Stato palestinese, il<br />
mancato riconoscimento dell’OLP come unico e legittimo rappresentante del<br />
popolo palestinese e la mancanza di effetti pratici.<br />
Conclusa la riunione dei “nove”, il Paese si preparava all’incontro più<br />
atteso, il vertice dei sette Paesi più industrializzati del mondo, che si sarebbe<br />
tenuto il 22 e il 23 proprio sempre a Venezia. La riunione era stata preceduta<br />
dal viaggio del presidente Carter in Europa. <strong>Il</strong> 19 giugno Carter giunge a<br />
Roma ed il 20 avvia colloqui con il presidente della Repubblica Pertini ed il<br />
presidente del Consiglio Cossiga. Tema dei colloqui la situazione<br />
internazionale. Pertini non mancava, in occasione del ricevimento al<br />
Quirinale, di criticare coloro - prima fra tutti la Francia - che intendevano<br />
creare nel mondo occidentale “direttori e consolati” ribadendo la parità dei<br />
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